Matteo Salvini, il video elettorale cita Radiofreccia: diffidato da Accorsi e Ligabue

Matteo Salvini, il video elettorale cita Radiofreccia: diffidato da Accorsi e Ligabue
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In un nuovo video della campagna elettorale di Matteo Salvini è stata inserita una porzione del film Radiofreccia, scritto da Luciano Ligabue e interpretato da Stefano Accorsi. Assieme al produttore, i due hanno preso nettamente le distanze dal suo partito e hanno presentato una diffida tramite i loro legali.

Non è la prima volta che il candidato premier Matteo Salvini incorre in una presa di distanze da parte di brand o figure non direttamente associate al mondo della politica. Qualche mese fa, all’indomani dell’inizio delle ostilità nei confronti dell’Ucraina, Salvini si era presentato in Polonia con un giubbotto pieno di loghi, spingendo Audi a prendere le distanze. Oggi non solo prendono le distanze, ma presentano anche diffida formale ben tre figure del mondo dello spettacolo, tutte legate a Radiofreccia.

Il film del 1998 diretto da Luciano Ligabue e interpretato da Stefano Accorsi è stato ripreso in un video elettorale di Matteo Salvini condiviso su tutti i social e ripreso dalla stampa. Il video conterrebbe una porzione della voce di Accordi mentre, nel film, condivide il suo mantra. Ora l’attore ha condiviso una lettera a mezzo social dal titolo “Giù le mani da Radiofreccia!”, nella quale prende nettamente le distanze dal politico e annuncia la diffida.

Recita la lettera: "Oggi Domenico Procacci per la Soc. Fandango, Luciano Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore del film "Radiofreccia", comunicano di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la "Lega per Salvini Premier" dall'utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film "Radiofreccia" illegittimamente inserito all'interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa”.

Continua la lettera: “Nella loro diffida i suddetti hanno contestato la gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano. La Lega ha infatti usato il "credo laico" di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d'autore. La diffida contiene l'invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale”.

Casi del genere si verificano spesso negli Stati Uniti, di fronte all’utilizzo di note canzoni pop nel corso dei rally dei candidati Presidenti, al momento di salire sul palco. In Italia invece si tratta di forme nuove della comunicazione politca, come dimostra l’arrivo di Matteo Salvini su TikTok, seguito da molti altri.