Mara Wilson non si sentiva mitica come Matilda: "Continuavo a ripetermi che fossi brutta"

Mara Wilson non si sentiva mitica come Matilda: 'Continuavo a ripetermi che fossi brutta'
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Il successo e la fama non sono sempre concreti come si immaginano dall’esterno, non sono qualcosa di acquisito e spesso si dimostrano di breve durata e pericolosi come un boomerang. Quello di Mara Wilson, attrice prodigio degli anni ’90 è uno dei casi emblematici che raccontano questa verità difficile da comprendere e lontana dal sentire comune.

Il ritorno in grande stile di Ke Huy Quan passato dall’essere considerato una stella nascente del cinema all’oblio del dimenticatoio e di nuovo su tutte le copertine quasi 40 anni dopo sembra un monito da tenere a mente per chi dovesse essere baciato da una fama improvvisa e prematura. Un messaggio a tutte quelle giovani star che a Hollywood devono molto e a cui Hollywood potrebbe togliere tutto, in qualsiasi momento.

La storia di Mara Wilson, protagonista di film di successo della fine del secolo scorso quali Mrs Doubtfire, Matilda sei mitica o Miracolo nella 34esima strada, è allo stesso dura e rivelatrice di come il sistema cinema non sia quasi mai tutto rose e fiori per i protagonisti e soprattutto per quelli più giovani.
La Wilson, dopo essere scomparsa dalle grandi scene ed essere stata dimenticata dal pubblico e dalle case di produzione, è tornata, da scrittrice, a parlare della sua storia e a spiegare come quel successo improvviso e la morte prematura di sua madre l’abbiano cambiata e di quanto sia stato difficile cercare di andare incontro a tutte le aspettative che ci fossero su di lei e di come le cose possano cambiare in fretta e in maniera terribile.

In una videochiamata con The Guardian l’ex star si confessa parlando di quello che è diventata adesso, da adulta e di come il suo passato l’abbia condizionata, a volte, nel peggiore dei modi.
“Sono in un momento in cui sto riflettendo molto sulla mia vita e sul fatto che vorrei chiedere scusa per questo, vorrei poter spiegare. Non ho mai pensato a me stessa come a una persona che voglia piacere a tutti, io ero emotiva, arrabbiata, spesso frustrata”.
Il racconto della scrittrice, ormai trentacinquenne è duro e privo di fronzoli.
“Probabilmente la cosa deriva dal fatto che per aver provato a far piacere agli altri per molto tempo ed è qualcosa con cui molte persone, specialmente donne, devono fare i conti. Si sentono obbligate a essere brave ragazze e finiscono per recitare e fare finta, perché non pensano ci sia un altro modo di vivere”.

Definisce il successo che le è caduto addosso come una specie di valanga: dopo aver ottenuto il suo primo ruolo in Mrs Doubtfire quasi per gioco, sono arrivati Miracolo nella 34esima strada e Matilda, che a solo 9 anni l’hanno resa una star conosciuta in tutto il mondo.
Nello stesso momento, per una tragica ironia del destino, ha dovuto affrontare la morte della madre e i cambiamenti della pubertà che ne hanno segnato la crescita e la carriera. Per Hollywood, Mara, non era più abbastanza carina: "La cosa mi ha influenzato per molto tempo perché avevo in testa quest’idea hollywoodiana per cui se non sei più carina, se non sei bella abbastanza, allora sei inutile. Perché ho correlato la cosa con il rallentamento della mia carriera e anche se mi ero stancata di Hollywood e Hollywood si era stanca di me, non era piacevole essere rifiutata. Pensi di essere brutta, cicciona e c’erano siti e giornali e recensori che dicevano questo di me. Ero arrivata al punto da essere ansiosa, depressa e cinica e quando ti senti così è difficile ottenere un ruolo, perché a un’audizione devi essere aperta e onesta”.

Nella lunga chiacchierata, l’ex attrice parla di come, nonostante fosse soltanto una bambina, la sua immagine fosse sessualizzata dal pubblico e di come sia stato difficile vivere una vita normale ed essere una persona vera quando tutti si aspettano che tu sia praticamente perfetta come il personaggio di un tuo film: “Mi sono accorta che le persone erano infastidite dal fatto che non fossi intelligente e carina come si aspettassero. Pensavano fossi come Matilda, e lei è magnifica, ma non è reale. Poi incontravano me, questa strana teenager che a volte diventava arrabbiata e non riusciva a incanalare la sua rabbia in poteri”.
Mara Wilson non è stata in grado di sopportare quel ruolo che le veniva imposto dalla fama di dover piacere a tutti a tutti i costi e ha spiegato in questi termini la narrativa secondo cui le giovani star spesso vanno fuori dai binari: “Se metti tutta questa pressione su qualcuno, come ti puoi aspettare che non fallisca? Se fai sapere loro che controlli ogni loro mossa si ribelleranno e cercheranno di formare una propria identità”.
Ricorda come i suoi genitori abbiano preso i suoi soldi mettendoli da parte senza che lei potesse toccarli: “Ci sono un sacco di bambini i cui genitori non lo hanno fatto. Se hai su di te troppa pressione e hai un sacco di soldi, non ci si può stupire che si finisca nel bere, nel fare feste, nel drogarsi. Anche io ho avuto un momento distruttivo, ma in modo differente. Per me è stato odio verso me stessa e il continuare a ripetermi che fossi una perdente, un fallimento, brutta”.


Un’intervista davvero emozionante e che vi consigliamo di leggere per intero sul sito di The Guardian, in calce all’articolo.
Tornando alla parte bella delle nostre passioni, vi lasciamo alla recensione di Matilda The Musical, remake di uno dei film che avevano reso celebre la piccola Mara Wilson.