Luigi Lonigro: "Netflix può affittare i cinema italiani per proiettare i propri film"

Luigi Lonigro: 'Netflix può affittare i cinema italiani per proiettare i propri film'
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Nel corso di una recente intervista concessa a Variety Luigi Lonigro, presidente dei distributori ANICA e capo dell'unità di distribuzione RAI 01 Distribution, ha parlato del 'decreto window' e di Netflix.

La polemica fra la compagnia di streaming on demand e i distributori italiani è scoppiata alla viglia dell'ultimo Festival di Venezia, quando sei film della grande N (incluso il vincitore del Leone d'Oro Roma di Alfonso Cuaron) sono stati presentati nella manifestazione senza avere una distribuzione nei cinema italiani.

Pietra dello scandalo è stato Sulla Mia Pelle, film italiano prodotto da Netflix che dopo il festival è stato pubblicato contemporaneamente sulla piattaforma e in 80 cinema italiani tramite il distributore Lucky Red. Proprio quella doppia uscita in sala e on demand ha indignato la maggior parte dei distributori italiani, costringendo Andrea Occhipinti di Lucky Red a dimettersi dal ruolo di presidente dell'associazione nazionale dei distributori. Come sapete il suo successore, Luigi Lonigro, ha collaborato con altri rappresentanti del settore per redigere nuove regole sulle finestre di rilascio, che sono state svelate questa settimana.

L'Italia ora trasformerà in legge la finestra temporale di 105 giorni obbligatori che dovranno intercorrere tra la prima proiezione cinematografica di un film e la sua disponibilità su altre piattaforme, anche se titoli a rilascio limitato o comunque poco appetibili per il box office possono avere periodi di ritardo ancora più brevi, di appena 10 giorni. La legge si applica solo ai film italiani e non ai prodotti stranieri.

Tuttavia, Lonigro ha avvertito che se Netflix tentasse di rilasciare Roma nei cinema Italia, potrebbe trovare delle difficoltà. Ha anche sottolineato che le nuove regole sono state sviluppate per potenziare il cinema italiano, non per penalizzare il gigante dello streaming.

"Ciò che cambia per il mercato italiano è che un certo tipo di prodotto sarà in grado di avere maggiore visibilità, dopo la sua uscita in sala, avendo a disposizione una finestra molto, molto vantaggiosa - in un caso 10 giorni, quindi praticamente simultanea, e in altri casi due mesi, anziché la classica finestra da 105 giorni" ha dichiarato Lonigro.

Circa il futuro di Roma, il dirigente Rai ha affermato: "Roma non è un film italiano. Quindi, se vogliono venire nei cinema italiani, dovranno rispettare la finestra di lancio dei 105 giorni. Se invece vogliono avere una distribuzione non diffusa e anomala, come hanno fatto con Sulla Mia Pelle, allora gli espositori reagiranno di conseguenza. Potrebbero anche decidere di comprare alcuni cinema italiani dove proiettare i loro film, o affittarli. Ma voglio sottolineare che si tratta di un decreto legge a favore del cinema italiano. Non è contro nessuno."

Lonigro ha affermato che la distribuzione di Sulla Mia Pelle ha poco a che fare con questa decisione. "In realtà, l'industria stava meditando una differenziazione delle finestre a seconda del tipo di prodotto già da lungo tempo. Certo, quello che è successo con Sulla Mia Pelle ha dato una forte accelerazione al processo, ma è stato meno determinate di quanto si creda. Devo dire che quello che è successo ha avuto un forte impatto positivo perché per la prima volta i distributori, i produttori e gli espositori hanno parlato con una sola voce, che è la voce dell'industria italiana. Al momento non abbiamo accordi con distributori italiani, ma perché dovremmo vederlo come un problema? Abbiamo un'industria che funziona 365 giorni all'anno e che sforna una tonnellata di prodotti. Perché dovremmo essere influenzati da un'azienda che rispettiamo pienamente, ma che svolge un lavoro diverso dal nostro?"