Lockdown all'italiana, Enrico Vanzina:"Il mio un messaggio di speranza, critiche codarde"

Lockdown all'italiana, Enrico Vanzina:'Il mio un messaggio di speranza, critiche codarde'
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Intervistato sul Corriere della Sera da Candida Morvillo, Enrico Vanzina ha replicato alle durissime critiche arrivate principalmente sui social per il suo primo film da regista, Lockdown all'italiana, accusato di scherzare su una tragedia che in questi ultimi mesi ha colpito e causato dolore a tante persone in tutto il mondo.

"Ho un'età in cui posso sorridere delle critiche, noto, però, che chi spara sentenze parla di un film che va nelle sale il 15 ottobre e che nessuno ha ancora visto. Si sta dando la gran cassa a pochi signori codardi dietro profili falsi, mentre il tema vero è il diritto alla commedia, che è sacrosanto. Queste non sono polemiche su di me, ma sul diritto di esistere della commedia" ha dichiarato Vanzina.

Lo sceneggiatore e regista prosegue:"Il limite è il buon gusto. Per ogni cosa, bisogna vedere come la fai. Questo è un film buffo e spiritoso su tante situazioni paradossali da lockdown, ma soprattutto è un film rispettosissimo e malinconico, che mette a fuoco con delicatezza i problemi che abbiamo vissuto. Il film, dopo i titoli di testa, inizia con una didascalia. Questa:"Bisognerebbe tentare di essere felici, non fosse altro che per dare l'esempio". Firmato Jacques Prévert. Per dire che non è un cinepanettone. Parola orribile che non mi appartiene".
Vanzina difende anche la locandina del film, uno dei motivi delle critiche:"[Martina Stella] È in tenuta da ginnastica come tante giovani donne che in quarantena facevano palestra a casa. Quelle due coppie sul balcone sono la parodia esatta del nostro lockdown già circolata, in tanti meme. C'è Ezio Greggio che fa smartworking in giacca e con sotto i boxer, c'è Paola Minaccioni che si agita per paura delle distanze, c'è Ricky Memphis che innaffia le piante col sanificatore. Si può dire che la locandina è brutta, ma non che il film non si doveva fare. [...] Se fosse vietato ridere delle tragedie non avremmo avuto Il grande dittatore di Charlie Chaplin, La grande guerra di Mario Monicelli. Io, due anni fa, ho avuto mio fratello Carlo morto nel giro di sei mesi, ho toccato la morte con mano, ho scritto un libro sul senso della morte. Le pare che proprio io possa scherzare sulla morte?".
Infine Vanzina spiega il messaggio che vuole trasmettere con il suo film:"Ho voluto offrire un messaggio positivo di ripartenza. Scrivere e organizzare un film chiuso in casa non è stato facilissimo, girarlo a luglio con le nuove direttive COVID non è stato facilissimo. Perciò è un film piccolissimo, però verissimo, come se fosse un grande film, un lavoro del quale vado molto fiero".

Su Everyeye trovate il poster di Lockdown all'italiana e il trailer di Sotto il sole di Riccione, scritto da Enrico Vanzina.