Let Me In ed E.T. per Matt Reeves hanno qualcosa in comune

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Un accostamento decisamente particolare quello fatto dal regista Matt Reeves riguardo al suo personale remake del film svedese Let the Right One In.

Cercare di dare una nuova impronta ad una storia già raccontata, per di più di successo, non è sempre facile: si può cadere nel banale, nella fotocopia senza senso. Stando però da quando si dice in giro, sembra che Matt Reeves (Cloverfield) sembrerebbe essere riuscito a creare qualcosa dal gusto diverso, pur rimanendo con la stessa trama di base. Ovviamente non si parla solo rispetto all'ambientazione (si passa dalla fredda Svezia a Los Alamos, nel New Mexico), ma in questo caso anche agli elementi di contorno, visto che Reeves è riuscito ad infondere alla storia momenti storici degli anni '80, dando così una profondità diversa al film.
Una scelta che Reeves ammette, su Hitfix, dettata dal fatto di voler ridare alla pellicola quella prospettiva e quei dettagli dei film dell'epoca, come E.T., che ritraevano i sobborghi della città in una maniera diversa da come fanno oggi.
Era il periodo di Reagan che ripeteva in continuazione il concetto che l'America è buona e che bisognava stare attenti del pericolo lì fuori. Ovviamente lui si riferiva al Comunismo, ma "pensate cosa poteva significare per un ragazzino di 12 anni continuamente preso di mira dai bulli nella sua piccola realtà di sobborgo e di solitudine...un ragazzino che poi ovviamente prova poi sentimenti violenti, fantasie di rivincita in cui ridare ai suoi aguzzini quanto riceveva, tormentarli, ucciderli. Era importante per lui vendicarsi. Molti di questi dettagli così anni '80 mi servivano per collocare le cose che vedevo collegate a quel periodo".


Let Me In ed E.T. per Matt Reeves hanno qualcosa in comune