Io Sono Leggenda: il sequel con Will Smith è impossibile senza questo finale alternativo

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Nessuno si sarebbe mai aspettato un sequel di Io Sono Leggenda a 15 anni di distanza dal primo. Anche perché il personaggio do Will Smith, che dovrebbe tornare da protagonista insieme a Michael B. Jordan, è morto. Ma esisteva un finale alternativo: senza una sostituzione, un sequel è semplicemente impossibile.

Grande sorpresa alla notizia di qualche giorno fa di un sequel di Io Sono Leggenda in sviluppo, che avrà come protagonisti il già noto Will Smith assieme a uno dei volti del panorama attoriale afroamericano più promettenti degli ultimi anni: Michael B. Jordan, noto per aver interpretato il figlio di Apollo Creed nei sequel di Rocky. A riportarla, Deadline, di cui non bisogna ricordare l’affidabilità. Se in un primo momento l’annuncio ha fatto saltare i fan dalle poltrone, visto che il titolo zombie fu uno dei più apprezzati del decennio, ora in molti si chiedono come sia possibile un sequel senza rimettere mano a Io Sono Leggenda. E in particolare, al suo finale senza appello.

Nell’ultima scena infatti, Robert Neville è assediato dagli infetti nella propria casa, che l’hanno seguito dopo che Anna e Ethan l’avevano salvato e riportato al sicuro, in piena notte. A capo del branco, un infetto alpha cui Neville aveva sottratto la compagna per studiarla e trovare una cura. Il trio di sopravvissuti si nasconde in cantina e quando ormai ogni speranza è persa, Robert decide di sacrificarsi con una granata sia per salvare Anna e Ethan, che per permettergli di portare il vaccino (al fine, sequenziato) al sicuro. In altre parole, come tutti sappiamo, Neville muore e la pandemia (teoricamente) si avvia a conclusione.

È ovvio come questo esito non lasci spazio a un sequel o soprattutto a uno che veda Neville presente non già in saltuari flashback, quanto nel ruolo di co-protagonista, come confermato da Deadline. A meno che, in un caso più unico che raro, la produzione non faccia damnatio memoriae del finale ufficiale e non riparta da quello alternativo, già noto fra molti appassionati. Si trattava di un finale molto più sfumato e rispettoso della ricchezza del racconto di Richard Matheson da cui il film è tratto. In questo alternative ending, Neville si rende conto che il branco non lo attacca per ucciderlo, ma solo per riprendersi l’infetta che lui ha rapito. Con la scena, assistiamo anche a quel barlume di ragione e rapporti sociali che Neville credeva essere spariti negli infetti.

Non solo quel finale mantiene il protagonista in vita, ma secondo i lettori di Matheson era l’unico a ricreare quel ribaltamento di ruoli epifanico cui si assiste nel racconto originale. Qui Neville, pronto a essere giustiziato dai “Vampiri” per i suoi crimini diurni – spesso l’uccisione di donne e bambini per evitare la riproduzione degli esseri – si rende conto di come questi rappresentino in realtà una nuova evoluzione, socialmente ordinata, della razza umana. E di come, a ben guardare, il mostro sia lui. Voi cosa vorreste? Ditecelo nei commenti!