La DreamWorks continuerà a chiamarsi DreamWorks?
Steven Spielberg e Jeffrey Katzenberg non hanno ancora un accordo sul rinnovo della licenza che permette a DreamWorks Studios di utilizzare nomi e loghi di DreamWorks Animation. Le due compagnie restano legalmente separate.
Le compagnie con il nome DreamWorks continueranno ad essere due? Dal 1 gennaio scadrà infatti la possibilità per DreamWorks Studios di utilizzare, oltre al suo nome, anche il marchio che resta di proprietà della DreamWorks Animation, facente capo a Katzenberg. L’accordo risale al 2004, quando lo studio di animazione venne scorporato e legalmente separato dalla casa madre DreamWorks SKG. Il patto tra gentiluomini stipulato undici anni fa prevede che il rinnovo della licenza per usare il nome DreamWorks costi agli Studios solamente 100 dollari. Ma le conseguenze in termini di brand value sono, naturalmente, enormi. DreamWorks Studios, che non rinnoverà un altro importante patto con la Disney per la distribuzione di molti prodotti live-action (facendo subentrare, probabilmente, la Universal), si dice intenzionata a mantenere il nome attuale, ma ci sono alcune complicazioni: in primis, la potenziale confusione nel mercato, in secundis il fatto che i recenti tonfi di DreamWorks Animation, la chiusura di PDI, il licenziamento di molti impiegati e la riorganizzazione interna hanno offuscato il valore del marchio. Le prospettive di DreamWorks Animation, tuttavia, sembrano oggi meno complicate di un anno fa, e ci sono buone previsioni per Kung Fu Panda 3, per il quale la compagnia si aspetta un grande successo. Inoltre, Spielberg potrebbe ricorrere contro parte del patto che vieta a DreamWorks di realizzare qualunque film d'animazione con una compagnia diversa da DreamWorks Animation. E al momento, un live-action per famiglie realizzato da DreamWorks non può essere distribuito da Disney ma solamente da Touchstone, che tuttavia realizza film per un pubblico più adulto. Ecco perché la Disney insiste che la DreamWorks non abbia assolutamente nulla a che fare con Il GGG, il nuovo film per famiglie diretto da Spielberg, co-finanziato proprio dalla Disney, che uscirà nelle sale il 1 luglio 2016. Il film porterà infatti il logo della Amblin Entertainment, fondata ben prima della DreamWorks e che, secondo alcuni, potrebbe essere un nome alternativo per l'azienda in caso di mancato rinnovo della licenza su loghi e marchi. Per Spielberg, tuttavia, la rinuncia al nome DreamWorks sarebbe anche una tacita ammissione che lo studio, fondato nel ’94 con Katzenberg e Geffen, non abbia mai sviluppato il suo vero potenziale. La compagnia, così come era stata concepita e tripartita, si sciolse di fatto nel 2004 quando Katzenberg scorporò DreamWorks Animation in una società separata, mentre la DreamWorks SKG divenne una società di produzione gestita da Spielberg con Stacey Snider come amministratore delegato (sostituito l’anno scorso da Michael Wright). Il contratto di licenza che permette a Spielberg di continuare a utilizzare il nome DreamWorks è in vigore dal 1 gennaio 2009, ovvero proprio dall'anno in cui la major non rinnovò un accordo con la Paramount e si rivolse sia alla Disney per la distribuzione dei suoi prodotti che alla indiana Reliance per il sostegno finanziario. Né DreamWorks Studios né DreamWorks Animation esprimono alcun commento sui piani futuri, ma una fonte vicina sia a Spielberg che a Katzenberg afferma che al momento ha senso per entrambi, nell’immediato futuro, avere le due DreamWorks separate, mantenendole ancora due società distinte e indipendenti. Ma le trattative proseguono, e nulla vieta ai due di accordarsi nei prossimi mesi o di ritrovare, come anni fa, un gentlemen's agreement. Per un pugno di dollari, ma dalle conseguenze milionarie.
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