L'Uomo di Neve: Tomas Alfredson ha una spiegazione per il "flop"

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Il regista de L'Uomo di Neve, Tomas Alfredson, sa perfettamente perché il suo film abbia avuto review tanto negative e una reazione gelida da parte del pubblico: ecco come spiega il flop della pellicola con Michael Fassbender.

Secondo Alfredson, il tempo a disposizione per le riprese era troppo poco. La promozione è stata notevole, anche perché nel cast ci sono nomi di portata internazionale, non ultimi Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Val Kilmer e J.K. Simmons; il regista stesso è acclamato per pellicole thriller quali Let The Right One In e Tinker Tailor Soldier Spy.

Anche il trailer sembrava interessante, non appena uscito; tuttavia, il film non ha fatto altro che deludere: troppi talenti per un simile risultato. Cosa è successo dunque? Apparentemente il fatto che il tempo per le riprese fosse pochissimo, non ha aiutato e alla fine il film è stato raffazzonato e montato con poca cura. Le parole di Alfredson, intervistato dalla The Norwegian Broadcast Corporation:

"Il tempo che avevamo per le riprese in Norvegia è stato troppo poco, non avevamo la storia completa con noi e quando abbiamo iniziato a montare ci siamo resi conto che un sacco di cose mancavano. E' come quando fai un puzzle gigante e alcuni pezzi, mancando, non ti fanno vedere il quadro generale, per cui non capisci nulla."

Inoltre, anche il tempo di preparazione è stato pochissimo (prima di girare):

"E' successo tutto all'improvviso, nel giro di pochissimo ci hanno comunicato che avevamo i soldi e che dovevamo iniziare a girare a Londra."

Un vero peccato, perché la storia, tratta dall'acclamato romanzo di Jo Nesbo, poteva diventare un nuovo franchise sullo schermo; ora, in tutta sincerità, non sappiamo dire se avrà o meno un seguito.

L'Uomo di Neve deve comunque ancora uscire negli States e l'accoglienza che riceverà il film sarà determinante per vedere o meno sviluppato un eventuale sequel.