Killers of the Flower Moon, Lily Gladstone: "Il male non si riconosce come male"

Killers of the Flower Moon, Lily Gladstone: 'Il male non si riconosce come male'
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Il nuovo film di martin Scorsese Killers of the Flower Moon, tratto dal libro di David Grann, è sicuramente uno degli appuntamenti di Cannes più attesi dai presenti. In attesa di conoscere le prime reazioni alla proiezione, Lily Gladstone, interprete di Mollie, ha rilasciato un’intervista per parlare del film e della storia vera su cui è basato.

Confermato che anche Brendan Fraser comparirà in Killers of the Flower Moon ed entusiasti di poter vedere ancora insieme De Niro, Di Caprio e Scorsese, andiamo a scoprire quella che potrebbe essere la vera protagonista dell’opera del regista di Toro Scatenato, quella Lily Gladstone che, portando con sé origini di nativa americana, avrà sentito particolarmente il ruolo che le è stato affidato.

Killers of the Flower Moon racconta infatti il massacro della tribù Osage a seguito della scoperta di ingenti quantità di petrolio sui loro terreni e le implicazioni della politica e della giustizia in quello che è passato alla storia come il Regno del Terrore.
“Non avevo un nome per quello che è successo fino a che il libro di David Grann non ha raggiunto lo zeitgeist culturale. Me ne aveva parlato mio padre quando ero in quinta elementare Mi aveva raccontato di come gli Osage fossero stati uccisi per i soldi del petrolio e ricordo di essermi indignata per la cosa e poi ho voluto sentire storie degli Osage. Mio padre scherzava sul fatto che gli Osage avessero tanti soldi da comprare una Rolls Royce e finita la benzina andarne a comprare un’altra”.

Quindi la Gladstone prosegue: “Sarebbe anche una storia divertente, almeno fino a che non ci sofferma a pensare alle implicazioni della cosa. C’erano tutte queste persone trasferitesi nella Contea di Osage per approfittare della prima ondata di ricchezza grazie al petrolio in un momento in cui la gente stava passando dai carri a cavalli alle automobili. Nessuno avrebbe spiegato a quelle prime generazioni di Osage che sarebbe bastato fare il pieno di benzina all’auto. Tutte queste persone crearono attività commerciali intorno alla ricchezza degli Osage. Grann ne parla nel libro, di come ci fosse questa ‘tassa Osage’ e di come le cose costassero incredibilmente di più”.

L’attrice è convinta che, aldilà di qualche licenza, il film di Scorsese racconti la storia per come sia andata veramente e che la cosa potrà aiutare gli Osage a sostenere il fatto che la loro terra e le loro ricchezze siano state depredate.
Allo stesso tempo, DiCaprio e Scorsese hanno voluto parlare alla Gladstone non soltanto dell’aspetto storico, ma anche di quello morale della vicenda: “Marty e Leo hanno parlato con me della natura del male e di come il male non si riconosca come tale. Può qualcuno amare e onorare qualcun altro, sentire tutte queste cose in un aspetto della propria psiche e poi dall’altra parte fare tutte queste cose odiose e malvagie? Il punto cruciale era esplorare la relazione tra Ernest e Mollie”.
L’interpretare Mollie l’ha aiutata a capire la struttura della società Osage: “Gli Osage sono una società patriarcale solo nel senso che gli uomini rappresentano la famiglia. Ma le donne possiedono tutto e quando le famiglie si riuniscono, lo fanno intorno alla donna. E lei che fonda tutto e Mollie ha questa visione di sé per cui le donne sono il cuore e la spina dorsale della società. La Mollie che ho trovato amava Ernest per l’innocenza che vi vedeva. Ed è una cosa che si può scoprire in molte donne: amare il ragazzino ferito. Se lo fai senza pensare che qualcuno possa fare qualcosa di calcolato e malvagio, stai pur certo che quel qualcuno allora potrà farlo proprio sotto il tuo naso”.

A proposito di fedeltà alla storia, l’autore del libro ha lodato l’adattamento di Scorsese di Killers of the Flower Moon. Noi, dal canto nostro, non vediamo l’ora di poter vedere questo ennesimo film di uno dei maestri indiscussi della storia del cinema.