Justice League, Ray Fisher: "Joss Whedon non è l'unico responsabile"

Justice League, Ray Fisher: 'Joss Whedon non è l'unico responsabile'
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Ora che l'indagine interna della Warner Bros. si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto, Ray Fisher è già tornato all'attacco per polemizzare sui metodi con cui è stata svolta quest'ultima, con la Warner che fa sapere come l'unico da additare in tutto questo processo di colpa sia il solo Joss Whedon, ma Fisher non vuole accettarlo.

Intervenuto nuovamente sulla questione, Fisher ha ribadito che per lui le responsabilità circa l'aver consegnato alla sala cinematografica un film poco inclusivo non siano da attribuire al solo Joss Whedon, che adesso viene indicato come l'unico responsabile, ma che la colpa vada distribuita a tutta la dirigenza del progetto.

"Le conversazioni discriminatorie e razziste tra Toby Emmerich, Geoff Johns, e Jon Berg hanno svolto un ruolo centrale in queste disparità. Può non piacermi Joss Whedon ma mi rifiuto di indicarlo come unico responsabile". Fisher si era già scagliato contro Walter Hamada in precedenza e ora non risparmia nemmeno gli altri produttori esecutivi di Justice League, colpevoli di aver ridotto drasticamente il suo ruolo nel film solo perché nero.

Alle parole del CEO Warner Ann Sarnoff, Fisher aveva infatti risposto: "A quanto pare a WarnerMedia pensano che una stanza piena di produttori che dicono 'non possiamo avere un nero furioso al centro del film' non sia razzista. Strano".

Poi ancora: "Inoltre, dire 'Walter non ha fatto nulla contro Ray, infatti gli ha offerto un ruolo in Flash' e poi 'Walter è una persona di colore quindi sa esattamente quello che si prova' è la classica definizione di storpiatura. Dirò solo questo per ora: invece di dire quello che nell'investigazione non è stato scoperto, perché non inizi a dire cosa è stato scoperto? Il pubblico è molto più intelligente di quello che pensate. La prova è lì".