Quanto influirà il Coronavirus negli incassi in Cina di Mulan, James Bond e Dolittle?

Quanto influirà il Coronavirus negli incassi in Cina di Mulan, James Bond e Dolittle?
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Le cifre al botteghino per le festività del Capodanno Cinese hanno goduto di un incremento annuale, e anche il 2020 sarebbe riuscito facilmente a superare gli incassi della stessa settimana del 2019 se non fosse stato per il Coronavirus, che ha imposto un rallentamento clamoroso al box office.

Sono stati ben sette i blockbuster che hanno sofferto del drastico calo di presenze, che tra l'altro fa piovere su un'industria già bagnata da 18 mesi di disordini pubblici e numerosi cambiamenti su regole fiscali e di censura: la settimana del capodanno sarebbe stato un tonico per l'industria cinematografica cinese, e invece questo nuovo brutto colpo per alcuni esperti potrebbe rappresentare la fine per talenti, espositori, case di produzione, studi e investitori.

I cinema sono chiusi e la produzione completamente interrotta. Le azioni delle società di produzione sono in calo e molti nel settore potrebbero trovarsi disoccupati. "In particolare nel breve periodo, l'impatto sarà enorme", afferma Li Dan, organizzatore di festival cinematografici con sede a Pechino. "E la cosa più difficile è che non sappiamo quando questo virus si fermerà."

Finora, oltre 1.000 persone in tutto il mondo sono morte a causa del virus, e con soli due decessi avvenuti fuori dalla Cina. Li ha posticipato il China Women's Film Festival di Hong Kong, che era previsto per marzo, ed è incerto sul destino di altri eventi previsti a maggio, preoccupato che la paura della malattia spaventerà i partecipanti. Il settore fieristico e distributivo è stato il più colpito, infatti: molti cinema, che si aspettavano di raccogliere tra il quarto e la metà dei loro guadagni annuali durante il periodo del capodanno, sono stati lasciati a zero, con tutti i film previsti per le vacanze che sono stati ritirati (con due titoli che bypasseranno completamente la sala per arrivare direttamente in streaming).

Le autorità hanno ordinato a tutti i cinema di chiudere indefinitamente, lasciando spenti e silenziosi i quasi 70.000 schermi del paese. Molti presumono che la chiusura si allungherà almeno fino ad aprile compreso, lasciando un buco di tre mesi nel programma di distribuzione sia per i titoli locali che per quelli internazionali come Mulan della Disney (che comunque non rimanderà l'uscita del film), Dolittle della Universal e 007: No Time To Die.

Se, Dio non voglia, staremo ancora parlando di questo virus entro l'estate e i cinema per allora non saranno operativi e il paese sarà ancora in una forma di paralisi economica, l'impatto andrà ben oltre questi film.

All'epoca della SARS, 17 anni fa, la Cina non era ancora una forte realtà economica, e la sua industria cinematografica non era fondamentale per le sorti del botteghino mondiale come invece lo è adesso. Gli analisti addirittura avevano previsto che entro poco quello cinese sarebbe diventato il maggior mercato cinematografico del mondo, superando per la prima volta anche quello del Nord America, ma adesso quelle previsioni dovranno essere corrette.

Per altre notizie vi rimandiamo al nuovo spot di Mulan.