Il Simbolo Perduto, Ron Howard non sarà il regista del sequel de Il Codice da Vinci

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Dopo gli incredibili successi ai botteghini dei film Il Codice da Vinci, che ha guadagnato quasi 800 milioni di dollari in tutto il mondo ed Angeli e Demoni, che si è dovuto fermare "solo" a 485 milioni, molti si aspettano il sequel del primo, che ricordiamo sono tutti tratti dai romanzi originali, dagli stessi titoli, dello scrittore Dan Brown. Ecco cosi che spunterebbe l'idea per Il Simbolo Perduto, il seguito de Il Codice da Vinci (e non ad Angeli e Demoni che di fatto è un prequel). La Sony avrebbe cosi incaricato lo stesso scrittore di realizzare una sceneggiatura del libro dedicata al protagonista Robert Langdon, che stavolta non sarà più interpretato da Tom Hanks, come già accaduto nei due precedenti adattamenti cinematografici. Inoltre Ron Howard, regista dei primi due film prodotti rispettivamente nel 2006 e 2009, avrebbe deciso di non ritornare dietro la macchina da presa per dirigere Il Simbolo Perduto, che invece, molto probabilmente, produrrà. Ma eccovi la trama del romanzo:

La nuova avventura di Robert Langdon, protagonista de "Il codice da Vinci" e di "Angeli e Demoni", si svolge a Washington nell'arco di sole 12 ore. Al centro dell'intrigo questa volta troviamo la Massoneria e il ruolo che questa ha avuto nella storia degli Stati Uniti fin dall'epoca dei Padri fondatori. La corsa contro il tempo di Langdon e di Katherine Solomon, geniale esperta di Noetica, li porterà a decifrare i simboli massonici di cui Washington è pervasa, dal Campidoglio all'Obelisco, dalla Casa Bianca fino alla Masonic House of the Temple sulla 16a Strada, per svelare un mistero che sarebbe all'origine dell'indipendenza americana, e che se rivelato rischierebbe di scuotere i vertici stessi del potere politico. Ma la posta in palio è anche maggiore: la via per trovare il Simbolo perduto, che sarebbe in grado di evocare un enorme potere, è forse codificata in un antico documento. Inizia tutto una mattina, quando Robert Langdon riceve una telefonata dall'assistente del professor Solomon, suo caro amico, che gli chiede di recarsi in Campidoglio a Washington per una conferenza sulla Massoneria, società nata nel XVIII secolo, di cui Solomon fa parte. Ma il segretario è in realtà Mal'akh, un falso massone, che, riuscito a introdursi nel Campidoglio, mettendo la mano mozzata di Solomon, che ha rapito, al centro della sala nella posizione della mano sacra: un invito a Robert Langdon, che dovrà aiutarlo ad aprire un portale a Washington, città disseminata di indizi massonici. Come nel Codice da Vinci il romanzo mescola finzione e realtà, prendendo in prestito spunti dal mondo dell'arte, della storia e dell'architettura, per rileggerli in funzione della trama. Tra i simboli utilizzati c'è il quadrato magico, specialmente quello inserito da Albrecht Dürer nella famosa incisione Melencolia I.

Il Simbolo Perduto, Ron Howard non sarà il regista del sequel de Il Codice da Vinci