Il regista di Logan, James Mangold, contro le scene post-titoli di coda

di

Mentre il suo Logan - The Wolverine è stato nominato ai prossimi Oscar nella categoria "miglior sceneggiatura non originale", il regista James Mangold, in una nuova intervista, si è scagliato contro le sequenze post-titoli di coda dei film.

Seppur presenti nelle pellicole da sempre, la moda delle scene post-credits che abbiano (il più delle volte) un significato e che si colleghino al successivo sequel/progetto è stata rilanciata dai Marvel Studios nel 2008. Da allora in molti hanno seguito questo modus operandi, tra gli ultimi la Warner Bros Pictures per il suo Universo della DC.

Una cosa che non piace per nulla al regista di Logan - The Wolverine e che, in un'intervista, ha spiegato: "L'idea di fare un film che mi metta in imbarazzo, fa parte dell'anestetizzazione di questo paese o del mondo. Questo conferma quel che già sanno collegandolo con altri fot***i prodotti, vendendo il loro prossimo film mentre tu stai ancora cercando di finire quest'altro e tutto questo fa veramente schifo e mi imbarazza. Il pubblico chiede queste sequenze post-titoli quando queste scene sono state sviluppate per film che fanno schifo, quindi mettono queste sequenze extra alla fine per risollevare le sorti visto che certe pellicole non riescono ad avere un finale che si regga sulle proprie gambe. Siamo arrivati ad un punto in cui il pubblico è dipendente da queste scene. E' veramente imbarazzante. E' come se non riuscissi a dare un senso compiuto alla tua pellicola.".

Ironia della sorte, però, bisogna ricordare che il suo Wolverine - L'Immortale del 2013 aveva una sequenza post-titoli che collegava il film a X-Men - Giorni di un futuro passato.