Il giardino delle farfalle notturne: James Franco abbandona la produzione

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Le riprese dell'adattamento de Il giardino delle farfalle notturne, romanzo di Anton Dubus III, sarebbero dovute iniziare il 10 luglio. Ma James Franco (Mentre morivo) ha però abbandonato la poltrona di regista citando "differenze creative". Il film avrebbe dovuto vedere come protagonista Emilia Clarke, più conosciuta per il suo ruolo come Daenerys Targaryen nella serie televisiva Game of Thrones.

Il film è ora in pausa a tempo indeterminato mentre si cerca un nuovo regista ma è alquanto probabile che il tutto si trasformi in un buco nell'acqua visti anche i fitti impegni della protagonista Emilia Clarke che dovrà girare la quarta stagione di Game of Thrones all'inizio di quest'autunno. 
Il romanzo dell'autore di La casa di sabbia e nebbia era ambientato durante l'11 settembre 2001 ma lo scrittore ha dato il permesso di ambientare il tutto in una New York contemporanea.
Di seguito trovate la sinossi del romanzo (via Amazon.it):
Florida, 2001. April non sta andando da sola al club per soli uomini dove lavora come spogliarellista. Franny, la sua bambina di tre anni, dorme silenziosa sul sedile posteriore dell'auto. La baby-sitter si è ammalata e April deve portarla con sé. D'altronde quei maledetti, sudici rotoli di banconote, infilati dai clienti nella sua giarrettiera, le sono indispensabili. Una casa per lei e sua figlia, una speranza e un futuro per entrambe. Quando April arriva nel locale, tutto appare come sempre: il tintinnio dei bicchieri, la musica rock del deejay, gli schiamazzi degli uomini a ridosso del palco... Tranne per quel nuovo cliente: Bassam. È diverso dagli altri, fa strane domande sulla vita di April ed è più interessato ai suoi occhi che al suo corpo. Però la paga bene e April gli dedica più tempo del solito. Qualche minuto di troppo, forse. Perché Franny sparisce dall'ufficio del capo, dove April l'aveva lasciata. Solo AJ, un habitué del club che è appena stato buttato fuori dal locale, sente il pianto della piccola. Il ricordo doloroso di suo figlio, che AJ per legge non può più vedere, riaffiora violentemente. L'uomo vorrebbe farla smettere di piangere, ritrovare la madre di Franny, proteggerla, ma è anche arrabbiato, ubriaco, non ragiona e anziché trovare una soluzione finisce per cacciarsi in un guaio più grosso di lui.