I Daft Punk parlano di TRON Legacy

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Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, meglio noti come Daft Punk, tendono ad essere abbastanza schivi e quelle poche volte che si concedono al pubblico e alla stampa lo fanno sempre indossando i loro celebri caschi da Robot. Il gruppo che nel corso degli anni'90 è riuscito ad emergere dal mare magnum della scena techno, riuscendo poi nel corso degli anni duemila ad influenzare pesantemente la ribalta della musica da dancefloor, con i loro brani infarciti di echi dance e rock, malgrado i soli 4 album realizzati in 14 anni (compresa la colonna sonora di TRON Legacy), è ormai da tempo entrato nell'ambito del gotha musicale. I due artisti francesi sono stati intervistati dall'Hollywood Reporter proprio a proposito di TRON Legacy. Vi proponiamo gli highlight dell'intervista.

- "Inizialmente, per TRON legacy avevano cercato di contattarci, senza successo, nel 2007. Dopo aver appreso questa cosa, ci siamo fatti vivi noi. Siamo stati approcciati da Joseph Kosinski quando il progetto non aveva ricevuto il via libera ed erano nelle prime fasi di progettazione. All'epoca noi eravamo in tour e loro non avevano neanche uno script. Abbiamo impiegato un anno per decidere se avevamo la voglia e l'energia necessaria per intraprendere uno sforzo del genere"

- "La presenza tanto di Steven Lisberger e Jeff Bridges (regista e inteprete del primo TRON), è stata fondamentale per la nostra decisione"

- "Siamo molto interessati al rapporto fra l'uomo e la tecnologia e di come sia cambiato il luogo occupato da essa nel mondo. Nel 1982, TRON era colorato, ingenuo e pieno di speranza riguardo la tecnologia e il potere del computer. 30 anni dopo, lo sguardo a questi elementi è oscuro e privo d'innocenza, fattori che riflettono appieno la nostra visione. E' un rapporto tanto meraviglioso, quanto terribile"

- "L'aspettativa legata al nostro lavoro per TRON dipende anche dal fatto che non rilasciamo molti album. I brani fake della colonna sonora usciti nel corso dei mesi, non ci danno più di tanto fastidio, finché riusciamo a fare cose migliori di quelle"

- "TRON è un ottimo esempio di minimalismo. Minimalismo che è stato mantenuto anche dal nuovo film, nonostante la maggior efastosità"

- "C'è una sorta di qualità senza tempo in TRON, come nei classici di Melies "Viaggio nella Luna" o "Metropolis" di Fritz Lang. E' stato girato in bianco e nero e poi colorato ed è stato il primo film con un uso estensivo della computer grafica. Era un figlio del 1900, ma allo stesso tempo sembrava arrivare 20 anni dal futuro, un fattore che abbiamo sempre amato"

- "Quando abbiamo iniziato a lavorare al film, abbiamo iniziato a mettere insieme della musica senza avere uno script su cui basarci. Abbiamo pensato al mondo digitale come ad una specie di deserto e a Jeff Bridges come al Mosé de I Dieci Comandamenti di De Mille. Ci piace l'idea di riprendere il concept alla base dei grandi score hollywoodiani e scaraventarli contro l'elettronica e le sonorità della dark della fantascienza anni '70, come quella di John Carpenter (le affermazioni di Bangalter confermano la nostra intuizione avuta proprio in fase di review riguardo il rapporto con le colonne sonore dei film di Carpenter, ndr)"

- "Riguardo ai nostri costumi da robot ci sentiamo un po' come il Mago di Oz: siamo i ragazzi che stanno dietro il sipario e spingiamo i bottoni. Ci piace stimolare l'immaginazione e confondere la linea che separa la finzione e la realtà. Tuttavia, questo trucchetto è sempre più difficile oggi che la tecnologia è diventata così invasiva. Manteere il segreto è sempre più difficile"

- "Non sappiamo se realizzeremo altre colonne sonore. Mai dire mai. Abbiamo aggiunto un nuovo colore alla nostra tavolozza e abbiamo imparato un sacco di cose, specie per quanto riguarda l'utilizzo di strumenti classici adoperati insieme a quelli elettronici. Stiamo tentando di provare ogni form d'arte per esprimere noi stessi"

- "Abbiamo appena finito questo progetto e adesso lavoreremo alle cose a venire. Ma manterremo uno stretto riserbo sulla cosa, perché le sorprese sono sempre più interessanti!"

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