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Recensione Cinema
Civil War Recensione: un film brutale, magnifico e scomodo
8.5
Hellboy di Neil Marshall è arrivato nei cinema italiani accompagnato non solo da recensioni disastrose in arrivo dagli Stati Uniti, ma anche da rumor circa numerosi produttivi sul set.
Ora The Wrap, che è riuscita ad interpellare svariate fonti interne al film di Marshall, ha svelato i retroscena di un film il cui destino, apparentemente, sarebbe stato segnato da tantissimi dissidi intestini tra il regista e due dei sedici produttori della pellicola.
I continui litigi avrebbero riguardato il direttore della fotografia Sam McCurdy, storico collaboratore di Marshall, alcuni progetti per l'albero di Nimue e la star David Harbor. Due persone che hanno familiarità con la situazione hanno detto che McCurdy è stato licenziato semplicemente per aver fatto ciò che Marshall gli aveva chiesto di fare, dato che i produttori Lawrence Gordon e Lloyd Levin volevano intimare al regista che in realtà non era lui a comandare, nonostante fosse alla guida del progetto.
In un'email inviata a The Wrap Martin Singer, un avvocato di Levin, ha sostenuto il contrario. "Mentre il mio cliente non commenterà le ragioni del licenziamento di Sam McCurdy in quanto si tratta di una questione privata, basti sapere che si è trattato di una decisione di gruppo e queste dicerie secondo le quali il signor Levin volesse inviare un messaggio intimidatorio a Neil Marshall sono assolutamente false."
Nella stessa mail, Singer ha accusato Marshall di incoraggiare volutamente questi pettegolezzi per "dare ad altri la colpa di aver rovinato il film. Raggiunto per un commento, il regista ha dichiarato: "Mi rifiuto rispettosamente di commentare".
C'è da dire comunque che tutte le parti coinvolte hanno dei curriculum invidiabili. La lunga relazione professionale tra Marshall e McCurdy include Blackwater, uno degli episodi più celebrati di Game of Thrones. Gordon, che detiene i diritti cinematografici di Hellboy, e Levin, cui Gordon ha delegato la gestione e la supervisione quotidiana del reboot, in precedenza ha collaborato a Boogie Nights di Paul Thomas Anderson del 1997 e ai due precedenti film Hellboy di Guillermo Del Toro. Attualmente sta anche lavorando al sequel televisivo di Watchmen, creato da Damon Lindelof per HBO.
Più che dall'unione di una donna umana e un diavolo degli inferi, questo Hellboy sembrerebbe nato da numerosi litigi sul set, che alcuni insiders hanno raccontato a patto di rimanere anonimi (per evitare ripercussioni sulla propria carriera). L'avvocato di Levin ha risposto punto per punto a tali accuse:
C'è dell'altro, ovviamente: dopo che Marshall ha consegnato il suo montaggio del film, i produttori avrebbero preso il sopravvento, ma Singer ha sostenuto che a Marshall non è mai stato promesso il final cut. Harbor, McShane e un portavoce di Lionsgate non hanno voluto commentare, e lo stesso ha fatto il dop McCurdy, effettivamente sostituito da Lorenzo Senatore.
Lionsgate, il distributore del film, nutre grandi speranze per Hellboy. I primi due film di Del Toro, pubblicati da Sony e Universal, incassarono complessivamente $259,7 milioni di dollari in tutto il mondo, con gli analisti che prevedono che nel suo week-end di apertura il reboot dovrebbe incassare circa $17-$20 milioni negli Stati Uniti. L'originale Hellboy, pubblicato nel 2004 con un punteggio PG-13, ha guadagnato circa $23 milioni nel suo weekend di apertura e circa $60 milioni in tutto il paese. Hellboy 2: The Golden Army, pubblicato nel 2008 sempre in PG-13, nel primo week-end ha incassato $35 milioni e ha chiuso a $76 milioni in totale. La Lionsgate dovrà anche fare i conti con il Rated-R, che assottiglierà la fetta di pubblico ammessa nei cinema.
Ricordiamo che i produttori vorrebbero realizzare un sequel di Hellboy, quindi i dati del box office saranno fondamentali per l'eventuale proseguimento della saga.
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