Guillermo del Toro sulla parità dei diritti: "E' più di un gesto, è una necessità"

Guillermo del Toro sulla parità dei diritti: 'E' più di un gesto, è una necessità'
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Pochi minuti fa, in apertura del 75° Festival del Cinema di Venezia, il direttore artistico Alberto Barbara ha fatto riferimento a tanti argomenti attuali, nel mondo del cinema e non.

Dopo di lui ha preso la parola il presidente della giuria Guillermo del Toro, vincitore del Leone d'oro dello scorso anno, che è intervenuto su una questione che ha suscitato non poche polemiche: la presenza di una sola regista donna in competizione, Jennifer Kent, col suo nuovo horror The Nightingale.

"L'obiettivo deve essere chiaro e deve rimanere 50/50 entro il 2020. Fosse il 2019, sarebbe anche meglio", ha detto Del Toro in riferimento alla campagna sulla parità di genere. Il regista ha continuato: "È un vero problema che abbiamo nella cultura in generale. Molte delle voci che dovrebbero essere ascoltate devono essere ascoltate. Non si tratta di stabilire una quota, è una questione di questo preciso momento ed è estremamente importante affrontarla e renderla nota. La mia non è una polemica, è il bisogno di affrontare un problema in modo significativo quando quel problema è attuale, perché più è attuale più è facile parlarne."

Del Toro ha concluso tra gli applausi generali. "È ben più di un semplice gesto, è un vero e proprio bisogno."

Sulla questione Netflix, Del Toro ha dichiarato: "Penso che i film siano giudicati da ciò che esiste in quel rettangolo. Si può discutere su tutto ciò che esiste al di fuori di quello schermo, ma la qualità del cinema e della narrazione è ciò di cui ci occupiamo qui. E' solo in quel rettangolo che permettiamo alla vita di esistere nel cinema".

Sul compito di giudicare i film - tra i quali spicca ROMA del suo migliore amico Alfonso Cuaron - il regista de La Forma dell'Acqua ha affermato: "Essere un membro della giuria è una sorta di patto personale col cinema che va oltre l'aspetto commerciale o culturale. È qualcosa di molto intimo che ricrea un rapporto con il cinema in modo personale. È un'esperienza unica. Sai che puoi cambiare la vita di qualcuno, quindi siamo tutti d'accordo sul fatto che il nostro compito è molto serio. Dobbiamo stare molto attenti, perché il nostro ruolo è molto importante."

Su Cuaron, ha aggiunto: "Non sono un dittatore in giuria, sono solo il presidente. Ho un ruolo importante ma è un ruolo importante perché sono un adulto, sono un professionista. Tornando al significato di quello schermo rettangolare, per quanto riguarda gli esperti del cinema e gli amanti del cinema, quelli che comprendono questa arte, credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che non ha alcuna importanza che un film venga dall'Australia o dal Messico."