Green Zone: Matt Damon e Paul Greengrass, quando la coppia perfetta non basta

Green Zone: Matt Damon e Paul Greengrass, quando la coppia perfetta non basta
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Questa sera alle 21:00 su IRIS verrà mandato in onda Green Zone, thriller di guerra diretto da Paul Greengrass che arruolò nuovamente Matt Damon come suo protagonista dopo il successo degli ultimi due film della saga action/spionaggio di Jason Bourne. Tuttavia, il successo di quelle pellicole non venne replicato anche stavolta.

Adattamento cinematografico del libro Imperial Life in the Emerald City di Rajiv Chandrasekaran, il quale si occupò anche del soggetto, Paul Greengrass si mise al lavoro su Green Zone immediatamente dopo la fine del suo lavoro su The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo, terzo capitolo della saga di Jason Bourne con Matt Damon protagonista; il regista scelse nuovamente Damon per il volto di Roy Miller e questo progetto sembrò proprio in continuità con la saga derivata dai romanzi di Robert Ludlum, anche se il campo d'azione stavolta era l'attualità più scottante della guerra in Iraq.

Greengrass scrisse così una sua versione della sceneggiatura che poi venne riscritta da Brian Helgeland su richiesta dello stesso regista. LA volontà di Greengrass, a differenza dei suoi film su Bourne, stavolta era quella di dialogare direttamente con l'attualità e alimentare così il dibattito politico intorno agli Stati Uniti: "I film non dovrebbero essere scollegati dal dibattito nazionale. Non è mai troppo presto per il cinema parlare di eventi che cambiano le nostre vite", dichiarò il regista all'epoca.

Proprio come i film della saga di Bourne, anche Green Zone si inserì in un discorso di scoraggiamento del pubblico verso l'autorità, che siano i servizi segreti o direttamente la Casa Bianca. Purtroppo il successo della precedente saga non venne replicato e Green Zone incassò solamente 95 milioni di dollari non riuscendo a recuperare le perdite (dato il budget consistente da 100 milioni).