Gianfranco Rosi racconta: "Con Notturno in Iraq ho rischiato la vita, volevano rapirmi"

Gianfranco Rosi racconta: 'Con Notturno in Iraq ho rischiato la vita, volevano rapirmi'
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Ieri Notturno di Gianfranco Rosi è stato ufficialmente selezionato come candidato italiano per gli Oscar 2021, e in attesa di scoprire se riuscirà a rientrare nella shortlist che sarà resa nota a febbraio prossimo vi sveliamo alcuni retroscena del documentario.

Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, Notturno è un documentario realizzato nel corso di tre anni di ricerca che Rosi ha passato lungo le zone di confine tra Siria, Libano, Iraq e Kurdistan. Un territorio come noto a dir poco ostile, che addirittura stava per costare la vita al regista:

"Ogni trasferimento in certe zone è un rischio, a ogni check point ti aprono le valige, aspetti ore in un ufficio" ha raccontato Rosi. "Una notte al confine con l’Iran abbiamo scoperto che c’era una barca che mi cercava per rapirmi. Uno dei nostri lo ha scoperto e siamo riusciti ad anticiparli, abbiamo spento tutte le luci, lasciato la barca, nuotato fino a riva e chiesto aiuto. Poi siamo tornati a prendere le attrezzature. I miei assistenti mi hanno detto 'ti avrebbero rapito e avrebbero ucciso noi per non lasciare testimoni', mi ha commosso la loro dedizione, io almeno ero lì per un’idea. Mi sono fatto crescere la barba, mimetizzato con i vestiti ma quando tiri fuori la camera diventi un bersaglio. Io guardavo dentro l’obiettivo, a volte gli altri mi trascinavano via."

Una terribile vicenda che per fortuna Gianfranco Rosi oggi in grado di raccontare.

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