Frozen con il Diavolo, nudità e cannibali? Ecco com'era la storia originale

Frozen con il Diavolo, nudità e cannibali? Ecco com'era la storia originale
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Forse non tutti sanno che Frozen, il classico Disney uscito nel 2013 e divenuto un fenomeno globale, è ispirato all'amatissima fiaba di Hans Christian Andersen La Regina delle Nevi, nonostante differisca molto dalla storia originale.

Il film d'animazione del 2013 rinnova la storia di Andersen, che è stata pubblicata nel 1844, rendendola più appetibile per il pubblico moderno e modificando diversi elementi chiave del materiale sorgente, inclusi personaggi, trame e temi principali: narrato in sette parti, La Regina delle Nevi racconta la storia di due bambini piccoli, Kai e Gerda, che trovano la loro innocenza e amicizia messi alla prova dopo una misteriosa visita dall'omonima monarca dal cuore di ghiaccio che dà il titolo alla storia.

La Regina delle Nevi è ampiamente considerata una delle migliori opere di Andersen (dalla sua penna la Disney trasse anche La Sirenetta), eppure il film di Chris Buck e Jennifer Lee è un adattamento molto libero, dato che durante la produzione sono cambiate diverse cose, incluso il finale originale, nonostante al centro di entrambe le opere ci sia comunque una persona intrinsecamente buona che deve essere salvata dalla mortale afflizione di un cuore congelato.

Naturalmente il cambiamento principale riguarda la protagonista, la regina delle nevi, che è la cattiva della favola ma nel film diventa Elsa, l'eroina della storia; altra differenza è rappresentata dai poteri dei due personaggi, con la regina delle nevi della fiaba molto più potente e micidiale nel suo essere strega malvagia di quanto non sia la coraggiosa Elsa. Inoltre, Frozen esclude anche la maggior parte dei personaggi secondari di Andersen, tra cui un'utile coppia di corvi, fiori narrativi, una nonna saggia, un folletto malvagio, un gruppo di ladri e un principe e una principessa ben intenzionati, solo per citarne alcuni, introducendone di nuovi, come Olaf (Josh Gad), facendo del Principe Hans (Santino Fontana) il villain.

Dal film spariscono anche molte delle trame secondarie della storia originale, che inizia con il Diavolo, travestito da malvagio troll, che crea uno specchio che distorce la realtà, e anche diversi sottotesti narrativi come la morale cristiana e vari altri temi religiosi, come gli angeli, i demoni e le preghiere, così come scene raccapriccianti che includono cannibalismo, minacce di omicidio, ubriachezza, nudità e abusi domestici. Disney toglie questi dettagli sgradevoli e li sostituisce con la sua provata e vera formula musicale animata, inserendo cantilenanti spensierati con ballate potenzianti e incassando tutte le cose carine e intelligenti.

Per altri approfondimenti vi rimandiamo alla recensione di Frozen e alla recensione di Frozen 2.