Freaks Out, fra Tarantino e cinecomic: la nostra videorecensione del film di Mainetti

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La gestazione di Freaks Out è stata di quelle lunghe e sofferte: il film di Gabriele Mainetti fu annunciato nel lontano 2018 per poi subire innumerevoli rallentamenti, non ultimi quelli dovuti allo scoppio della pandemia. Ma qual è stato, dopo tanti sforzi, il risultato raggiunto dal regista di Lo Chiamavano Jeeg Robot?

Di recente il poster finale di Freaks Out ci ha permesso di dare una nuova occhiata ai protagonisti del film presentato a Venezia nei giorni scorsi: i personaggi presentatici da Mainetti sono, come suggerisce il titolo, dei freaks che richiamano apertamente a quelli visti nel capolavoro di Tod Browning del 1932, opera a cui il regista si è ispirato anche per quanto riguarda l'atmosfera circense nella quale si svolge la nostra storia.

I freaks di Mainetti sono però dotati di veri e propri superpoteri, per quanto di dubbia utilità: c'è chi riesce a comandare gli insetti, chi a fare ciò che vuole con i metalli e chi, invece, manifesta uno strano rapporto con l'elettricità. Sullo sfondo di tutto ciò la Seconda Guerra Mondiale, le sue crudeltà, la sua distruzione e un ufficiale nazista che sembra averla giurata ai nostri eroi, proprio come il villain di un cinecomic.

Questi e tanti altri sono gli aspetti analizzati nella nostra videorecensione del film: per saperne di più, invece, non vi resta che consultare la nostra recensione di Freaks Out.