Frances McDormand resta un'eccezione: per uno studio le protagoniste donne sono in calo

Frances McDormand resta un'eccezione: per uno studio le protagoniste donne sono in calo
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Nonostante la nascita di movimenti e campagne di opinione come #MeToo, e nonostante il successo di Nomadland trionfatore ai BAFTA 2021, certe tendenze sono difficili da invertire, ed è sempre piuttosto raro vedere al cinema un film di successo incentrato su protagoniste femminili. Un recente studio dimostra un netto calo in questo senso nel 2020.

Secondo il rapporto di Martha Lauzen, direttrice esecutiva del Center for the Study of Women in Television and Film della San Diego State University, lo scorso anno c'è stata una drastica riduzione della percentuale di film (tra i maggiori incassi della stagione) con protagoniste donne: dal 40% del 2019 si è passati al 29% del 2020. Un peggioramento del 27%, che ha riportato la cifra ai livelli del 2016, prima della nascita del #Metoo.

Lo studio ha poi messo a nudo anche un problema legato all'età delle attrici: dai 30 ai 40 anni, infatti, i ruoli femminili subiscono un calo dal 31% ad appena il 13%. "A meno che il tuo cognome non sia Streep o McDormand, è probabile che tu non stia lavorando molto nel cinema" ha commentato la dottoressa Lauzen.

Il rapporto ha dimostrato poi che i film diretti o scritti da donne hanno più probabilità di avere donne protagoniste (60%, contro il 17% nei film diretti da uomini). È questo il caso, infatti, degli unici due film candidati agli Oscar 2021 con protagoniste femminili: Nomadland di Chloe Zhao e Una donna promettente di Emerald Fennell.