C'era un finale alternativo per L'Ascesa di Skywalker? Un'attrice smentisce

C'era un finale alternativo per L'Ascesa di Skywalker? Un'attrice smentisce
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Nelle ultime ore si è creato un piccolo giallo intorno all'esistenza di un finale alternativo scioccante per Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, profondamente diverso da quello visto al cinema. Ne ha parlato l'attore Juan Bautista, che interpreta uno dei Cavalieri di Ren, che è poi stato seccamente smentito dalla collega Samantha Alleyne.

Ma andiamo con ordine. Come sappiamo (chi non ha ancora visto il film è invitato a interrompere qui la lettura), Star Wars: L'Ascesa di Skywalker si conclude con la morte di Kylo Ren (Adam Driver) e con Rey (Daisy Ridley) che su Tatooine, alla domanda di una passante, dice orgogliosamente di chiamarsi Rey Skywalker.

Sul canale YouTube Popcorn Talk, Juan Bautista ha dichiarato di essere a conoscenza di un finale completamente diverso, che sarebbe stato proiettato poche settimane prima dell'uscita del film. In questa versione Kylo Ren - un Adam Driver lanciatissimo anche grazie a Storia di un matrimonio -. dopo aver trovato la redenzione, non usa la Forza per salvare Rey, e nel finale è lui a ritornare su Tatooine e a proclamarsi "Ben Skywalker".

Su Twitter è intervenuta però l'attrice Samantha Alleyne - la prima Stormtrooper donna in Il Risveglio della Forza - secondo la quale Bautista non ha mai messo piede su un set di Star Wars, che senza mezzi termini gli ha praticamente dato dell'impostore e ha accusato la trasmissione di essersi fatta ingannare e di non aver fatto adeguatamente fact-checking.

"Non posso dirvi quanto mi fa male allo stomaco quando la gente si abbassa a livelli così bassi per cinque minuti di fama. Quando io e altri come me abbiamo lavorato così duramente per così tanto tempo. Vergognati, 'Juan Bautista', e vergognati Popcorn Talk per non aver verificato i fatti."

Come i precedenti episodi, anche Star Wars: L'Ascesa di Skywalker ha diviso il pubblico. Come ha cavallerescamente dichiarato, per J.J. Abrams ha ragione anche chi critica.