Fast X: Jason Momoa viola le regole della Cappella Sistina, le scuse dopo la bufera

Fast X: Jason Momoa viola le regole della Cappella Sistina, le scuse dopo la bufera
di

La città di Roma è in visibilio da quando Jason Momoa si trova per le strade a girare le riprese del nuovo Fast & Furious 10, nel quale interpreterà il villain di turno. Ma nelle pause dalle riprese fa anche il turista: peccato che una sua recente violazione nella Cappella Sistina abbia scatenato un mare di polemiche sui social.

Solo qualche settimana fa salutavamo l’inizio delle riprese del decimo capitolo con protagonista Vin Diesel, che insieme a Justin Lin aveva definito Fast X il migliore della saga. Sappiamo bene poi quanto sia invecchiato male quel video, con lo storico regista che ha abbandonato la produzione solo qualche giorno dopo, sembrerebbe a causa di nuovi dissapori con il protagonista di Fast X. Ma con una rapida sostituzione in corsa che ha visto subentrare Louis Leterrier, l’emergenza è apparentemente rientrata e la tabella di riprese si è spostata a Roma assieme all’antagonista Jason Momoa.

L’attore sta condividendo momenti sul set come nei panni del turista, ma una sua recente visita alla Cappella Sistina non è passata inosservata. E per un motivo molto semplice: lui l’ha postata a mezzo social. Se avete mai visitato il notissimo luogo sacro all’interno della Città del Vaticano, saprete che una regola molto chiara vieta di scattare alcun tipo di foto o effettuare una qualunque ripresa all’interno della Cappella. In virtù di questo, Momoa avrebbe violato la regola, ricevendo diverse critiche da parte degli utenti, soprattutto italiani. A quel punto, Momoa si è scusato in un video da lui reso pubblico.

Queste le sue parole: "Se avete mai pensato che volessi mancare di rispetto alla vostra cultura, non era mia intenzione. Ho incontrato diverse persone che volevano fare foto con me, il che è molto strano, durante un viaggio in Vaticano con tutto questo splendore che lo circonda. Ma volevano fare foto con me e a prescindere , l'ho fatto. Ero molto rispettoso e ho chiesto il permesso, quindi ho pensato che sarebbe andato bene. Non vorrei mai fare nulla per mancare di rispetto alla cultura di qualcuno, quindi se l'ho fatto, mi scuso. Non era mia intenzione". L'attore ha però aggiunto aggiunto: "Ho sicuramente pagato per avere quel momento privato e ho fatto una bella donazione alla chiesa. Vi amo, scusate se vi ho offeso".

A motivare il divieto vari fattori: innanzitutto la sacralità del luogo. In seconda battuta la preoccupazione che le fotografie con il flash possano rovinare i dipinti antichi, soprattutto il soffitto affrescato da Michelangelo Buonarroti. Per concludere, c’è da considerare che fino al 2019 gli scatti erano addirittura vietati per problemi di copyright, poiché la giapponese Nippon Television Network Corporation possedeva i diritti d'autore per l'interno della Cappella, poiché nel 1980 ha donato 4,2 milioni di dollari per ripristinare la struttura, in cambio di diritti esclusivi sulle riprese.