Fast & Furious 7: la sfida di Joe Letteri di riportare in vita Paul Walker

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Prima del digitale, la morte di Paul Walker, il 30 novembre 2013, avrebbe di fatto messo la parola fine ad un progetto come il settimo capitolo Fast & Furious. Joe Letteri spiega come il suo team ha dovuto ricreare l'attore scomparso per ottenere un risultato credibile che ne onorasse la memoria.

Dal momento che molte delle scene nelle quali l’attore era coinvolto non erano state girate, senza effetti visivi d'avanguardia la scomparsa di Walker avrebbe quantomeno riportato la lavorazione allo stadio iniziale, probabilmente con un processo di riscrittura del copione, ancor prima di qualunque altra sorta di aggiustamento in extremis. Il digitale, tuttavia, ha cambiato tutto. Un miliardo e settecento milioni di dollari dopo, Joe Letteri e i professionisti della WETA di Peter Jackson, hanno spiegato cosa hanno fatto e come hanno ottenuto risultati straordinari. “Dal momento che non avevamo né tutto il materiale necessario né avevamo completato le dovute ricerche preliminari, quando dalla Universal ci hanno detto che erano intenzionati a finire il film ed a completare la storyline con Paul Walker, abbiamo tutti dovuto trovare soluzioni alternative affinché la vicenda proseguisse in maniera narrativamente e visivamente coerente” spiega Letteri. “Quando i due fratelli di Paul, Caleb e Cody, si sono fatti avanti e ci hanno consentito di scannerizzare i loro volti e di lavorare con loro nelle scene che mancavano all’appello, abbiamo ottenuto un risultato molto più vicino al compianto Paul di quanto potessimo sperare. Abbiamo potuto lavorare su rifiniture e sfumature che hanno messo in luce il carattere e la profondità del suo personaggio in modo straordinario”. Dopo più di 260 riprese ad Abu Dhabi con i fratelli Walker, i loro volti sono stati sostituiti digitalmente con i lineamenti di Paul. “Non abbiamo avuto bisogno di intervenire sulla loro struttura corporea perché i fratelli erano strutturalmente simili a Paul” rivela Letteri. In alcune scene, il team di effetti visivi si è avvalso anche di un terzo attore, John Brotherton. Dopo una serie di riprese aggiuntive, molte vecchie riprese con Paul Walker sono state rielaborate e fuse con le nuove. Per sostituire in volto di Walker in CGI, oltre ad usare riprese di repertorio fuse con le scansioni dei fratelli dell’attore scomparso, sono state riprodotte le texture per ricreare la pelle e tutti i dettagli dell’epidermide. “Non abbiamo trascurato nulla” aggiunge Letteri, “Ogni elemento pregresso, ogni singolo fotogramma con Paul poteva essere una fonte utile sulla quale lavorare” L'elemento finale è stato dialogo. "La maggior parte delle sequenze ricostruite in CGI avevano qualche forma di dialogo" continua Letteri. “Qui è subentrato l’eccezionale lavoro dei responsabili del missaggio e del montaggio sonoro. Partendo dalle modulazioni vocali di Paul abbiamo dovuto “rianimare” la sua voce per ottenere un risultato pulito e credibile. E’ stato, vocalmente parlando, un vero e proprio lavoro di animazione. Il punto focale del nostro lavoro è stato il realismo, anche perché la CGI sa essere particolarmente “estrema”: o risulta credibile o è un risultato raccapricciante, non ci sono vie di mezzo” specifica Letteri. “Da piccoli movimenti degli angoli della bocca fino alla complessa animazione della zona oculare, vedete le sfumature dei sentimenti. Sembrano piccoli dettagli ma sono assolutamente essenziali. Poi, sistemare la barba correttamente, posizionando anche ogni singolo pelo facciale, ha significato rendere il tutto organico e non artefatto”. Hollywood ha già sperimentato tecniche simili, per esempio nel terminare Il Gladiatore dopo la scomparsa di Oliver Reed, o durante la lavorazione di alcuni episodi de I Soprano dopo la morte di Nancy Marchand. Ma il lavoro su Furious 7 ha comportato un massiccio investimento, di tempo e denaro, coinvolgendo i migliori artisti dell’industria non solo per terminare un prodotto, ma anche per rendere giustizia alla memoria di un talento che non c’è più. "Davvero, non c'era spazio per lasciarsi sfuggire nulla" conclude Letteri, "Tutto era davvero troppo importante, c’era in gioco la memoria di Paul. Abbiamo fatto in modo che riportarlo in vita sul grande schermo in maniera realistica e coerente fosse il miglior modo, per noi come per il pubblico, di dirgli addio”.

Qui di seguito potete vedere un esempio dei vari stadi del delicato processo per ricreare Walker: la ripresa con Caleb Walker, la fonte orginaria con Paul, l'aggiustamento dell'illuminazione ed infine la sostituzione del volto.

Fast & Furious 7: la sfida di Joe Letteri di riportare in vita Paul Walker