Ethan Hawke chiarisce le sue precedenti dichiarazioni su Logan e i cinecomic

Ethan Hawke chiarisce le sue precedenti dichiarazioni su Logan e i cinecomic
di

Ricorderete le dichiarazioni con cui, lo scorso agosto, Ethan Hawke aveva trattato con sufficienza un cinecomic come Logan e avendolo definito “non un gran film”.

Ecco quanto aveva dichairato: “Abbiamo un problema oggigiorno, che ci dicono che Logan è un gran film. Beh, è un bel film di supereroi. Coinvolge ancora persone in calzamaglia con artigli di metallo che gli escono dalle mani. Non è Bresson. Non è Bergman. Ma ne parlano come se lo fosse. Sono andato a vederlo perché tutti mi continuavano a dire 'è un gran film', ma gli ho risposto 'nah, è soltanto un buon film di supereroi'. C'è una grossa differenza ma il gran business non pensa ci sia. Il grande business vuole che tu pensi che sia un gran film perché vuole spillarti dei soldi”.

In una recente intervista concessa a Collider, Hawke sembra aver spiegato l’origine di quei pensieri: “Una delle cose più belle al riguardo - e ci ho pensato per un po’ di tempo - è che per molti anni i fumetti e la gente che teneva ai fumetti erano ghettizzati. Era fatto per farti sentire piccolo. E adesso invece sono loro a comandare. E c’è stato questo grande ribaltamente nella mia vita, insomma io sono un vero geek di fumetti, li ho visti tutti quei film. L’idea stessa che sia io a criticarli è quasi uno scherzo, perché - e ci sono davvero poche cose che gradisco più dei fumetti - è qualcosa che insegno a mio figlio, che l’essere un geek è molto vicino all’idea di essere autentico. Ecco cosa vuol dire: sarò una persona autentica”.

Dopo essere tornato alla regia con il biopic Blaze ed essere stato nell’ultimo film di Paul Schrader, First Reformed, rivedremo Hawke nel crime drama Stockholm, insieme a Noomi Rapace, e in The Kid, nuovo western dedicato alle figure di Pat Garrett e Billy The Kid diretto da Vincent D’Onofrio attualmente in post-produzione.