Encanto, ecco com'è nato il popolare brano Non si nomina Bruno

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Se avete già visto Encanto (o anche solo se siete abbastanza attivi sui social) ci sono altissime probabilità che non siete ancora riusciti a togliervi dalla testa una certa canzone, e al 100% la canzone in questione è Non si nomina Bruno. Ci abbiamo preso, vero? Scoprite allora com'è nato il brano.

Non si nomina Bruno (in originale We Don't Talk About Bruno) è diventato in pochissimo tempo uno dei brani più diffusi e cantati dei film d'animazione Disney, conquistando spettatori, classifiche e social.

Dopotutto, il motivetto accattivante che accompagna la complicata storia della "pecora nera" di casa Madrigal è uno di quelli che una volta sentiti, è impossibile non canticchiarli fino a un paio di giorni dopo (il minimo sindacale che deciderà di rimanervi in testa anche solo dopo il primo ascolto).

Ma com'è nata l'ispirazione per questa canzone? A rivelarlo sono i creatori di Encanto che, assieme a Lin-Manuel Miranda, hanno tenuto una sessione di brainstorming via videochat non appena trovato il nome giusto per il personaggio.

A quanto pare, l'autore di Hamilton ha iniziato a scherzare sul fatto che volesse realizzare una canzone un po' spooky, che ricordasse anche un po' il genere musicale cubano noto come "son montuno". Poi, dal nulla, Miranda ha iniziato a comporre il motivo del brano.

"Potevamo vedere Lin pensare e pensare. Poi ci guarda e fa 'Sembra un po' una storia di fantasmi, come uno 'spooky montuno'. Si gira verso il pianoforte e inizia a suonare. Lo abbiamo letteralmente visto comporre la canzone in quello stesso momento. Non avevamo mai visto una cosa del genere" spiegano i registi Jared Bush, Byron Howard e Charise Castro-Smith.

In seguito, Miranda ha registrato una demo in cui cantava tutte le 10 parti della canzone da solo, e con l'aiuto di uno storyboard e questo audio, unito a dei ballerini colombiani usati come riferimento, gli animatori hanno realizzato la sequenza su pellicola, che a causa della pandemia è stata poi registrata in separata sede dagli attori, ognuno per conto proprio.

"Abbiamo dovuto costruire tutto da zero, partendo dalla nostra immaginazione. Ma a renderlo davvero unico è stato l'aiuto di un gruppo di ballerini sudamericani che hanno capito fin da subito cosa volevamo" concludono Bush, Howard e Castro-Smith.

E a voi è piaciuto il film? A questo link trovate la nostra recensione di Encanto.