Dunkirk: perché il war drama di Nolan potrebbe valergli l'Oscar alla Regia

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Da stivale d'Europa quale siamo, noi italiani avremo modo di vedere Dunkirk" solo a partire dal prossimo 31 agosto, ma in America e in altri paesi il film uscirà il 21 luglio, appoggiato da recensioni entusiaste nell'elevare il war drama di Christopher Nolan a suo miglior film e tra i drammi bellici migliori di sempre.

Ora, iperbole o eccitazione che sia, la cosa certa in un contesto simile è notare come la stampa intera sia unita nell'affermare che Dunkirk altro non è che un immenso capolavoro, figurativo, espressionista, coinvolgente e coadiuvato al cuore da una maestria tecnica senza paragoni, per molti vicina a quella di Stanley Kubrick, per altri semplicemente la vetta più alta raggiunta dall'incredibile talento di Nolan. Complimenti, applausi e una sana catarsi artistica dinnanzi a un'opera innovativa e "di grande spettacolo" non lasciano quindi spazio a dubbi: Dunkirk sarà uno dei prossimi grandi contendenti agli Oscar 2018, ma quanto lontano potrebbe arrivare nella corsa all'Academy Award?

Partendo purtroppo dal suo primo, incredibile debutto, The Following, e arrivando fino a Interstellar, il pattern risulta abbastanza chiaro: i film di Nolan non sono mai riusciti a imporsi nelle categorie principali, se escludiamo ovviamente l'Oscar al miglior attore non protagonista dato a Heath Ledger, comunque postumo (questo non vuol dire non meritato, sia ben chiaro!). La mente innovativa del filmmaker britannico non è mai riuscita, in effetti, a impressionare l'Academy, molto conservativa e comunque assoggettata a scelte di stampo socio-politico inevitabili -e non stiamo a raccontarci frottole. Le nomination si sono senza dubbio accavallate nel tempo, ma la fimografia di Nolan ha una lunga serie di premi soprattutto in ambito tecnico, perché questo, nella pratica, è considerato Nolan dall'associazione: un regista assuefatto alla tecnica e con uno stile improntato all'innovazione. Davvero un Kubrick dei giorni nostri, per rifarci al commento di cui sopra! Ma forse le cose stanno per cambiare e il buon Christopher potrebbe arrivare dove neanche il papà di 2001: Odissea nello Spazio è giunto: nel cuore pulsante dell'ipocrisia dell'Academy.

Certo, è presto per essere certi di una cosa simile quando manca praticamente da vedere tutta la restante offerta stagionale pre-Oscar, ma Dunkirk ha in sé molti elementi -almeno leggendo le recensioni- che potrebbero risultare molto vicini a diversi ideali cari all'Academy. Il dramma bellico di Nolan è infatti il film più "da Oscar" mai girato dal regista, lontano quindi da opere di genere che vadano dalla sci-fi fino al cinecomic. Quasi certamente, quindi, sarà sommerso di candidature tecniche, dalla colonna sonora di Hans Zimmer fino alla fotografia e via fino al montaggio, ma questa volta, a differenza ad esempio di Interstellar, anche la sceneggiatura originale e la regia verranno prese seriamente in considerazione, in vista di un premio mai come in questo caso meritato, almeno da quanto emerso dalla critica americana. Difficile esprimersi invece per gli attori, dato che lo stesso Nolan ha definito Dunkirk "come un film corale", nel quale dunque non spicca nessun interprete in particolare ma sono tutti al servizio della storia e dell'esperienza.

Speriamo vinca il detto "meglio tardi che mai", insomma, anche se l'Academy potrebbe trovare il war movie dannatamente pretenzioso da escluderlo da diverse categorie come quella di Miglior Film, ma l'importante, ammettiamolo, è che venga finalmente riconosciuto con un premio il talento straordinario di Christopher Nolan, che si è già preso di diritto un posto tra i cineasti più importanti del nostro tempo.