Drive my car e la sfida Tucker Film: in arrivo in Italia Happy Hour (5 ore di durata!)

Drive my car e la sfida Tucker Film: in arrivo in Italia Happy Hour (5 ore di durata!)
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Se ce ne fosse ancora bisogno nel 2022, ecco qual è il senso degli Oscar e la loro importanza fondamentale per il cinema: dopo la vittoria di Drive my car e la conseguente impennata di popolarità di Ryusuke Hamaguchi, infatti, la Tucker Film ha annunciato un'iniziativa clamorosa.

Nel post ufficiale pubblicato su Facebook e che potete trovare in calce all'articolo, infatti, la famosa casa di distribuzione cinematografica italiana, storicamente legata al mondo del cinema asiatico, ha annunciato l'arrivo di Happy Hour, il primo capolavoro di Hamaguchi: uscito nel 2015, il film segue le vite e gli amori di quattro donne giapponesi, tutte amiche sulla trentina e tutte appartenenti alla classe media della città di Kobe, che iniziano a riconsiderare le proprie vite e le proprie relazioni quando vengono sconvolte dalla notizia che una di loro ha avviato la procedura di divorzio dal marito. Venne presentato in anteprima al Festival di Locarno, dove tutte e quattro le protagoniste vinsero il Pardo per la miglior interpretazione femminile.

Happy Hour, vero e proprio prodromo del cinema di Hamaguchi e dentro al quale si trovano già tutte le caratteristiche di uno stile unico formato dalla fusione di immagini e parole che ha stregato il mondo con Il gioco del destino e della fantasia prima e col vincitore del premio Oscar Drive my car poi, ha la caratteristica di un'opera fluviale dalla durata di oltre cinque ore. Neanche a dirlo questo minutaggio pachidermico ne ha limitato la distribuzione, e infatti oggi il film per il mercato occidentale è disponibile solo in edizioni home-video americane, britanniche o francesi: con ben 317 minuti (5 ore e 17 minuti), Happy Hour è infatti uno dei film più lunghi di sempre, tanto del cinema giapponese quanto della storia del cinema tout court.

La sfida di Tucker Film è dunque decisamente ambiziosa, specialmente in un momento storico in cui le sale cinematografiche faticano non poco, per questo motivo va sostenuta con ancora più vigore.