Doug Liman rimonta Fair Game per attaccare la presidenza Trump

Doug Liman rimonta Fair Game per attaccare la presidenza Trump
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Doug Liman, celebre regista dietro Edge of Tomorrow e The Bourne Identity, a sorpresa ha realizzato una nuova versione del suo thriller politico Fair Game, uscito originariamente nel 2010.

A quanto pare il regista ha fatto tutto indipendentemente, tagliando e rimontando il film in casa sua. L'ha poi mostrato alla Lionsgate, che ha apprezzato il nuovo montaggio e ha deciso di proporlo a Netflix.

Il regista ha sempre avuto una sorta di legame affettivo per il film, dato che il suo defunto padre, l'avvocato Arthur Liman, è stato il principale consigliere per le indagini del Senato sull'affare Iran-Contra.

"Valerie Plame è il personaggio più impegnativo che abbia mai portato sullo schermo" ha detto Liman, che ha dichiarato che le ragioni per rimontare il film sono state tantissime, dalla performance di Sean Penn alla voglia di rendere il film migliore. "Dal momento che è uscito, questo film è stato una spina nel fianco per me."

Ben più importante, inoltre, è il motivo legato alla presidenza Trump. Secondo Liman infatti la ragione principale per apportare cambiamenti all'opera è stato il perdono che il presidente degli Stati Uniti ha concesso all'avvocato Lewis 'Scooter' Libby, condannato per spergiuro e ostruzione della giustizia in relazione alla divulgazione dell'identità dell'agente della CIA Plame. "Il fatto che Trump lo abbia scelto come suo quinto perdono mi ha dato un senso di urgenza", ha detto Liman.

Bill Pohlad di River Road ha revisionato la nuova versione del film di Liman. Si tratta dello stesso produttore che perdonò il regista quando decise di andare da solo a filmare alcune scene per il film nella Baghdad devastata dalla guerra, nonostante la produzione gli avesse proibito di farlo. "Per me era importante per l'autenticità del film" si è giustificato Liman. "Sean Penn era stato lì con l'obiettivo di fermare la guerra. Volevo vedere quei posti con i miei occhi."

Il regista pensa che Fair Game funzioni molto meglio ora rispetto a quando uscì, con il presidente Obama che si era da poco insediato alla Casa Bianca. "Il film è straziante e ancora più emotivamente soddisfacente", ha detto. "E' una storia di cittadini che si alzano in piedi davanti al presidente e si fanno avanti, affrontando un potere travolgente. Si tratta delle conseguenze che comporta il tentativo mettere la verità davanti al potere."

Qui sotto potete leggere il comunicato ufficiale di Doug Liman:

"Non sono mai stato veramente soddisfatto della versione di Fair Game che è stata distribuita nelle sale nel 2010. Sapevo che Naomi Watts e Sean Penn avevano offerto interpretazioni più avvincenti, e che la vicinanza del film agli eventi che ritraeva non mi aveva dato la prospettiva del tempo. Lo dovevo a me stesso, a Naomi, a Sean, a Valerie Plame e al mio pubblico, quindi ho deciso di tornare indietro e fare di meglio. Ho scoperto che ritagliare e rileggere un film è un po' come se un artista si presentasse con pennello e colori a casa di qualcuno che ha acquistato il suo dipinto per apportare alcune modifiche. Mi sono detto, hai davvero il coraggio per farlo? E poi ho pensato: perché no. E poi Trump ha graziato Scooter Libby - e allora tutto ha avuto una sorta di nuova urgenza per me. Nel 2003 la Casa Bianca ha fatto trapelare l'identità dell'ufficiale segreto della CIA Valerie Plame per distogliere l'attenzione da suo marito Joe Wilson, che sfidava pubblicamente la logica dell'amministrazione Bush sulla guerra in Iraq. Scooter Libby è stato condannato per quattro capi di imputazione, compreso quello di ostruzione della giustizia e falsa testimonianza all'FBI, e condannato al carcere. Da una giuria di 12 cittadini. Il montatore premio Oscar, Stephen Mirrione, che ha tagliato i miei primi film, mi ha aiutato con questo recut. Ora che Trump ha graziato Scooter Libby, la storia è finita (dato che i perdoni sono per sempre). Sono tornato al film un'ultima volta per riflettere su quel perdono. Ora posso dire con sicurezza che il film è finalmente finito. La mia speranza è che al pubblico venga ricordato di ritenere il proprio governo responsabile e ricordare che le azioni di una o due persone possono fare la differenza."