Disney annuncia licenziamenti, tagli budget e blocco assunzioni: cosa sta succedendo?

Disney annuncia licenziamenti, tagli budget e blocco assunzioni: cosa sta succedendo?
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Non solo Warner Bros. Discovery dal lato dell'intrattenimento o Twitter e Meta, fra i più eclatanti nel settore social. Ora una grande ondata di licenziamenti, ridimensionamenti, tagli budget e blocco assunzioni investe anche la Walt Disney Company, annuncia il CEO Bob Chapek. E loro erano quelli messi meglio: cosa sta succedendo?

Ovviamente gli sfortunati protagonisti di tagli e licenziamenti negli ultimi mesi erano stati i dipendenti di Warner Bros, che dopo la fusione con Discovery si è trovata a un passo dal baratro e si è detta “costretta” a rivedere radicalmente le sue strategie produttive e di organico interno. Anche se il settore è diverso, qualcosa di simile si sta verificando nel nuovo Twitter di Elon Musk, già criticatissimo. Ma se in questi casi, comunque discutibili, ci si trova davanti ad aziende precedentemente in perdita, la mossa di Disney sembra molto più cinica.

In una lunga mail inviata di recente al personale senior e riportata in più stralci da The Wrap, il CEO Bob Chapek spiega le ragioni di questi tagli, che chiama molto più diplomaticamente “sforzi di gestione costi”. Nella mail si legge: "Il nostro lavoro si svolge sullo sfondo di una grande incertezza economica contro cui stanno lottando tutte le aziende di questo settore. Questi sforzi ci aiuteranno a raggiungere l'importante obiettivo di redditività per Disney+ nell'anno fiscale 2024 e ci renderanno più efficienti e agili nel complesso”.

Una task da lui capeggiata "prenderà le decisioni fondamentali per il quadro generale necessarie a raggiungere i nostri obiettivi". Tra le iniziative ci sono "una revisione rigorosa dei contenuti dell'azienda e delle spese di marketing in collaborazione con i nostri leader dei contenuti e i loro team”, senza sacrificare “la qualità o la forza della nostra impareggiabile macchina sinergica”, ma garantendo “che i nostri investimenti siano efficienti e offrano vantaggi tangibili sia per il pubblico che per l'azienda". Continua: "Alcune assunzioni continueranno, ma per gran parte dei ruoli è previsto un blocco e per ottenere risparmi e miglioramenti organizzativi" ci saranno licenziamenti. “Anticipiamo alcune riduzioni del personale come parte di questa revisione", oltre a tagli su tutte le trasferte e i viaggi e i meeting in presenza considerati non essenziali.

Conclude Chapek: "La nostra trasformazione è progettata per assicurarci di prosperare non solo oggi, ma anche nel futuro. Sono pienamente consapevole che questo sarà un processo difficile per molti di voi e per le vostre squadre. Dovremo prendere decisioni difficili e scomode. Ma questo è proprio ciò che richiede la leadership e vi ringrazio in anticipo per esservi fatti avanti in questo momento importante. La nostra azienda ha superato molte sfide durante i nostri 100 anni di storia e non ho dubbi che raggiungeremo i nostri obiettivi e creeremo un'azienda più agile e più adatta all'ambiente di domani".

Considerato però che le azioni di Disney sono generalmente in crescita – negli ultimi giorni di 4 dollari su 95 ad azione – si tratta di una mossa tutt’altro che vitale, almeno per ora. Ma pensata secondo la politica Disney (e di molte altre aziende) di crescita di bilancio progressiva: l’azienda dovrebbe guadagnare ogni anno più dell’anno precedente, secondo un modello esponenziale e senza fine. Proprio quella fiducia chimerica nella crescita illimitata che un gigante come Meta ha ammesso essere – fra le righe certo, facendo parlare i licenziamenti al posto suo – nociva e sintomo di un mercato drogato. E a pagare davvero, come sempre, è solo chi perde il lavoro.