7.5

Marco Danesi
Il risultato finale di Suicide Squad è stato deludente tanto per i fan, che si aspettavano qualcosa di diverso, quanto per il regista del film David Ayer, che ora ricorda il momento in cui in molti pensavano che avrebbe potuto prendere le redini dell’universo cinematografico DC passato nelle mani di James Gunn e Peter Safran.
Dopo aver riportato le ultime dichiarazioni di David Ayer a proposito di Suicide Squad e della sua delusione per il film che è stato distribuito, torniamo a condividere le parole del regista a Real Ones per sottolineare come, almeno stando al pensiero del filmmaker, quello rappresentato dal lungometraggio con Margot Robbie e Will Smith sia stato un punto di svolta in negativo per la sua carriera.
Pare infatti che Ayer si sentisse, o quantomeno avesse la percezione che gli altri lo considerassero, molto vicino al ruolo poi ricoperto da James Gunn all’interno del dipartimento cinematografico della DC.
Queste, nel dettaglio, le parole di Ayer: “C’è stato un momento, durante Suicide Squad in cui la gente pensava che stessi per prendere il controllo della DC. È come Game of Thrones lì dentro. Le politiche di palazzo erano folli”.
Quindi il regista è tornato a parlare della sua versione del film: “È come la Schrödinger Cut ormai. È più leggendario vederla o non vederla? Ho parlato con James Gunn e sta cercando di sistemare tutto questo casino. È difficile per me, perché voglio andare avanti, voglio guarire”.
Una vera e propria ossessione, quella di Ayer per il suo film targato DC e, in attesa di capire se prima o poi la casa dei fumetti riuscirà ad accontentare il filmmaker, vi lasciamo alla recensione di Suicide Squad.
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