Cuties: il Texas trascina Netflix in tribunale per i "contenuti osceni" del film

Cuties: il Texas trascina Netflix in tribunale per i 'contenuti osceni' del film
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La bufera scatenatasi su Netflix in seguito alla pubblicazione e alla promozione di Cuties non sembra destinata ad arrestarsi, dato che lo stato del Texas ha deciso di accusare l'azienda in via ufficiale.

Fino ad oggi le critiche erano arrivate per lo più dal pubblico, scandalizzato per la locandina che metteva in mostra le bambine protagoniste in atteggiamenti disinibiti, e in molti hanno poi puntato il dito contro l'eccessiva sessualizzazione presente nella pellicola francese. Ora la giuria di Tyler County ha deciso di incriminare Netflix secondo una legge statale che vieta "l'esibizione dell'area genitale o pubica di un bambino svestito, parzialmente svestito o vestito".

Per essere giudicato illegale, il materiale deve "promuovere interessi lascivi" e non deve possedere alcun "valore artistico, politico o scientifico". Ciò significa che il film è stato considerato particolarmente inadatto alla visione del pubblico e considerato offensivo e lesivo nei confronti dei minorenni. Un'accusa che non farà di certo piacere alla regista Maïmouna Doucouré, che aveva risposto alle critiche sottolineando quanto, al contrario, Cuties sia un film di denuncia contro la stessa sessualizzazione.

Anche Netflix continua a difendere la visione della regista: "Cuties è un documentario sociale contro la sessualizzazione dei bambini. Quest'accusa è senza valore e restiamo dalla parte del film".

Cuties racconta la storia di una ragazzina senegalese di undici anni che si trasferisce a Parigi ed entra a far parte di un gruppo di ballo insieme ad altre sue coetanee. In seguito alle polemiche diffuse sui social, è arrivato un boom di cancellazioni per Netflix.