Creed 3 unisce Kang, Killmonger e Valkyrie: le parole della new entry Jonathan Majors

Creed 3 unisce Kang, Killmonger e Valkyrie: le parole della new entry Jonathan Majors
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Con il testimone del Rocky di Sylvester Stallone defintivamente consegnato a Michael B. Jordan sia per quanto riguarda il ruolo da protagonista che per la regia - sarà il debutto per l'interprete di Killmonger - il terzo capitolo di Creed con Tessa Thompson vedrà il debutto di Jonathan Majors a fianco dei suoi colleghi MCU.

L’evoluzione della saga di Rocky nell’altrettanto apprezzata saga di Creed è un evidente segno dei tempi. Se all’epoca erano le minoranze italoamericane a dover affermare il proprio senso di rivalsa, oggi spetta al panorama afroamericano prendersi sempre più spazio nella piazza produttiva di Hollywood. Per questa ragione, il prossimo capitolo in produzione sul figlio di Apollo Creed potrà contare su un terzetto davvero promettente. Una triade che abbiamo già visto all’opera, pur in capitoli diversi e senza mai incontrarsi – tolto giusto nel Multiverso animato di What if...? – nel Marvel Cinematic Universe.

A fianco di Michael B. Jordan e Tessa Thompson, che fanno il loro ritorno dopo i precedenti due capitoli, assisteremo al debutto nella saga di Jonathan Majors, che speriamo sia qui per restare. L’attore noto per Da 5 Bloods di Spike Lee e per il ruolo di Kang il Conquistatore in Loki ha condiviso delle bellissime parole sulla sua collega ai microfoni di Harper’s Bazaar: “Emana una profonda comprensione del mondo e una profonda comprensione di chi è come artista, donna e cittadina del mondo. La vedo molto simile a come erano e cosa rappresentavano donne come Diane Keaton e Eartha Kitt. È piuttosto eclettica e una persona rara, preziosa".

Anche la Thompson, interprete di Valkyrie nel recentissimo Thor Love and Thunder che sta bruciando il botteghino – portando in molti a chiedersi quando potremo vedere Thor 5 e portando la stessa Thompson ad auspicare per uno show spinoff tutto suo su Valkyrie – si è recentemente confidata con The Hollywood Reporter: "Con i primi due film, molto del lavoro di Michael era assicurarsi che avessimo un arco narrativo credibile nel contesto di questi film sportivi, essenzialmente. Però volevo assicurarmi che non stesse solo portando avanti la trama e che avesse effettivamente qualcosa di interessante da fare. E di solito faccio quel lavoro con gli sceneggiatori, ma questa volta potrei farlo più attivamente con Mike. Ho avuto anche molta più libertà di improvvisare rispetto al solito".