Conan: The Barbarian. La parola allo sceneggiatore

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Questo nuovo progetto del regista Marcus Nispel (Non Aprite Quella Porta, Venerdì 13) potrebbe nascondere qualche inaspettata sorpresa, almeno secondo quanto lo sceneggiatore Sean Hood afferma intervistato da Rama's Screen, tenendo a sottolineare fin da subito come questo non sia affatto un remake, ma un vero e proprio reboot da zero del mito del guerriero hyboriano. Un reboot fedele agli scritti di Robert E. Howard, violento e a cui, secondo Hood, i fan "storici" del Cimmero dovrebbero dare una possibilità.

Hood non ha avuto sicuramente un lavoro facilissimo. Chiamato a sostituire i precedenti sceneggiatori, si è ritrovato a dover mettere mano a praticamente il 50% della precedente sceneggiatura: "molto del lavoro che ho fatto riguardava rivedere le scene d'azione, semplificare e chiarificare la mitologia e riempire i buchi della trama con nuove scene. Però ho dato anche un grande contributo nella caratterizzazione, soprattutto dei villain. Per esempio, il personaggio di Marique, interpretato da Rose McGowan, è una mia invenzione". Parlando del 3D che il film utilizzerà, aggiunto in post-produzione e non nativo, Hood afferma che sarà principalmente un mezzo tramite il quale dare profondità e maggiore immersione nel mondo barbaro e selvaggio di Conan, dove Nispel sembra non aver lesinato in quanto violenza esplicita: "E' un film Rated-R [...] sarà crudo e realistico. Molti delle scene d'azione, dei combattimenti, degli effetti visivi, sono sempre state fatte in presa diretta dove possibile. [...] Le spade sono pesanti, le armature scomode, e quando le persone rompono ossa e sfondano crani, il pubblico sicuramente rabbrividirà. L'azione sarà viscerale e autentica". Per quanto riguarda la fedeltà o meno all'opera di Howard, Hood sembra essere alquanto rassicurante:" (il film) non è un diretto adattamento di uno specifico racconto di Howard, ma è stata prestata molta attenzione affinchè il personaggio di Conan e il mondo di Hyboria fossero fedeli alla visione dello scrittore. [...] Ricevevo ogni settimana volumi di note da parte dei produttori del film, grandi esperti di Howard, che si volevano assicurare che ogni dettaglio rientrasse nel "canone di Hyboria"".