Come Roma di Alfonso Cuarón ha contribuito a cambiare nome a un Oscar

Come Roma di Alfonso Cuarón ha contribuito a cambiare nome a un Oscar
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Dopo le dieci nomination conquistate, nell'ultima notte degli Oscar Roma di Alfonso Cuarón ha portato a casa tre statuette, tra cui quella per il miglior film in lingua straniera. Dal prossimo anno la categoria cambierà nome e premierà il "miglior film internazionale".

Il merito va in parte anche al regista messicano, che ritirando il premio sul palco aveva messo in dubbio la legittimità della denominazione con una battuta. "Sono cresciuto guardando film in lingua straniera e imparando così tanto da loro" aveva dichiarato. "Film come Quarto Potere, Lo Squalo, Rashomon, Il Padrino mi hanno davvero ispirato."

E così dal 2020 si cambia. "Questa è una frase che forse è venuta dagli anni '50, ma nessuno ha mai fatto davvero nulla al riguardo" afferma Larry Karaszewski, copresidente del comitato esecutivo dell'Academy, che dallo scorso anno ha preso il posto di Mark Johnson insieme a Diane Weyermann. "Non abbiamo trovato alcuna opposizione al cambiamento. Non c'è nulla di straniero in questi film; si occupano tutti di temi universali."

Le parole sono importanti, l'universalità del cinema è parte del suo fascino, e mentre le produzioni di Hollywood vivono, qualitativamente parlando, periodi ciclici di alti e bassi, il cinema internazionale d'autore è sempre molto quotato. "L'anno scorso è stato un grande esempio" continua Karaszewski. "Non è stato solo il fenomeno Roma. Cold War era in lizza per regia e fotografia, e Border, che non era in nomination nella categoria delle lingue straniere, ha ottenuto una nomination per il trucco. Potremmo attraversare quella che potrebbe essere un'età dell'oro per il cinema internazionale."

L'exploit di Roma ha riacceso la disputa tra sala cinematografica e streaming. Staremo a vedere cosa succederà agli Oscar 2020.