Clint Eastwood lascerà il cinema per la cannabis? La folle pubblicità che vale due denunce

Clint Eastwood lascerà il cinema per la cannabis? La folle pubblicità che vale due denunce
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No, tranquilli: Clint Eastwood non sta per abbandonare il mondo del cinema allo scopo di dedicarsi al business della cannabis legale, anzi ha citato in giudizio diverse società di integratori di CBD che hanno usato illegalmente il suo nome e la sua immagine per farsi pubblicità.

Due cause legali intentate presso il tribunale federale di Los Angeles includono accuse secondo cui le compagnie avrebbero diffuso articoli falsi circa il fatto che l'attore-regista novantenne starebbe abbandonando il cinema per il business del CBD. I suoi legali affermano che Eastwood non ha alcuna parte nella produzione, vendita o promozione del CBD, una sostanza chimica derivata dalla marijuana spesso venduta come integratore alimentare e inclusa in creme e unguenti.

Nelle cause, che insieme chiedono milioni di dollari danni, Eastwood nomina come imputati quasi 20 piccole aziende, con sede in stati tra cui Arizona, California, Delaware e Florida, insieme ad un massimo di 60 entità anonime che potrebbero essere nominate in seguito. Una delle società, Sera Labs, ha dichiarato che "abbiamo lavorato con una società che ci ha fornito annunci pubblicitari specifici che potevamo usare in base alle nostre linee guida molto rigide, e quando ci siamo resi conto che avevano usato il nome di Eastwood senza consenso abbiamo immediatamente interrotto i rapporti con gli inserzionisti".

Altre società citate nella causa, tra cui Patriot Supreme e Norok Innovation Inc., non hanno risposto ad una richiesta di commenti. Il titolo di una di queste campagne promozionali recitava: "Ultime notizie: Clint Eastwood svela oggi un segreto sconvolgente". La storia includeva link per l'acquisto di prodotti CBD 'sponsorizzati' da Eastwood e citazioni da un'intervista inventata in cui il regista affermava di essere passato dall'industria cinematografica a quella del CBD.

Quando si dice calpestare l'erba del vicino sbagliato: per altri approfondimenti vi rimandiamo alla recensione di Richard Jewell e all'Everycult su Gli Spietati.