Cinque film per capire il cinema di Ridley Scott, da Blade Runner a Il gladiatore

Cinque film per capire il cinema di Ridley Scott, da Blade Runner a Il gladiatore
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Nato in Inghilterra nel 1937, Sir Ridley Scott nel corso della sua carriera è stato autore di numerosi capolavori hollywoodiani, capaci di lasciare un segno molto profondo nel cinema contemporaneo.

L'esordio, dopo una lunga gavetta in ambito televisivo e pubblicitario che gli ha conferito una certa nomea soprattutto nel panorama dell'industria inglese, Scott esordisce nel 1977 con I duellanti, tratto da un racconto di Joseph Conrad e insignito del premio per la miglior opera prima al Festival di Cannes, dove fu presentato in anteprima mondiale. Il film, che racconta del folle duello tra due ufficiali napoleonici rivali che si protrae per diversi anni causa di un odio reciproco sempre più irrazionale, si fece notare per un uso attento e calibrato della regia, che premiava principalmente le luci e le scenografie, non a caso due elementi che diventeranno essenziali nel suo cinema.

Gli immediatamente successivi Alien e Blade Runner, infatti, rivoluzionarono da cima a fondo la messa in scena fantascientifica proprio grazie all'importanza che Scott conferì ai set e alla loro illuminazione, opprimenti nel film con Sigourney Weaver e dai forti tratti poetici e filosofici in quello con Harrison Ford. Entrambe le opere si caratterizzano anche per una forte deriva contaminante della fantascienza, che vira all'horror in Alien e al noir romantico in Blade Runner e che in entrambi i casi si permea di un forte pessimismo esistenziale (che indaga, oltre all'individuo, anche la società) e che viene esternato da proprio dalle scenografie, opprimenti e soffocanti.

Oltre che dal futuro, però, il cinema di Ridley Scott è anche affascinato e interessato alla tradizione e al classico: lo testimoniano l'on the road Thelma & Louise, uscito negli anni '90 ma rifattosi ad uno generi prediletti della New Hollywood degli anni fine '60 e '70, e soprattutto Il gladiatore, dove il genere peplum della grande classicità del cinema rinasce grazie al digitale in un perfetto connubio tra i due tempi preferiti di Scott, il passato e il futuro.