Il buco: riscoprite in home-video uno dei film più folgoranti del cinema italiano recente

Il buco: riscoprite in home-video uno dei film più folgoranti del cinema italiano recente
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Dopo essere stato nominato tra le candidature ai Nastri d Argento 2022, Il buco di Michelangelo Frammartino debutta in home-video nel mercato italiano in una doppia edizione.

Vincitore del Premio Speciale della Giuria al 78° Festival di Venezia, il nuovo film di Michelangelo Frammartino è disponibile in DVD e Blu-Ray grazie a Lucky Red e Koch Media. Interpretato da 12 speleologi diventati attori per l’occasione – Leonardo Zaccaro, Jacopo Elia, Luca Vinai, Denise Trombin, Mila Costi, Claudia Candusso, Giovanbattista Sauro, Federico Gregoretti, Carlos Josè Crespo, Enrico Troisi, Angelo Spadaro, Paolo Cossi e Nicola Lanza (il pastore Zì Nicola), Antonio Lanza (suo figlio), Leonardo Larocca (il medico) – Il buco racconta l’impresa di un gruppo di giovani speleologi che nell’agosto 1961, in pieno boom economico quando l’edificio più alto d’Europa viene costruito nel prospero nord, visita l’altopiano calabrese e il suo incontaminato entroterra immergendosi nel sottosuolo di un Meridione che tutti stanno abbandonando. Qui scoprono una delle grotte più profonde del mondo, l’Abisso del Bifurto dell’altopiano del Pollino, che scende nel cuore della terra per oltre 700 metri.

Il regista Michelangelo Frammartino ha affermato "Per usare un termine cinematografico potremmo dire che le grotte costituiscono un fuori campo assoluto, anche perché la notte eterna che regna al loro interno sembrerebbe quanto di più ostile alla macchina da presa. Eppure, chi ama il cinema sa bene che il fuori campo, l’invisibile, rappresentano la sua “sostanza” più profonda. Mi colpisce la coincidenza che Speleologia, Cinema e Psicoanalisi abbiano il loro battesimo nella stessa data, il 1895."

Il buco, che ha vinto anche il Premio FEDIC come Miglior Film, Il Premio pellicola d’oro per il Miglior operatore e il Green Drop Award 2021, è un gioco di spazi, di forme, di luci ocra di candele e di ombre nerissime degli interni della grotta - una grotta che il regista rende sua, spogliata dei misticismi di Weerasethakul e priva dello sguardo lirico e fieramente bavarese di Herzog. Il film è un meticoloso costruire di livelli e strati per allontanare sempre di più il sopra dal sotto, il dentro dal fuori, la modernità dall'arcaico, la vita dalla morte, un'opera sensoriale che ascolta i suoni del mondo e parla con i versi degli animali (a volte replicati dai pastori e i contadini, per gioco) e che, se si affida ai dialoghi, li rende quasi sempre inintelligibili: perché nel cinema di Frammartino la parola è sotterrata (letteralmente) nell'immagine, la quale basta a sé stessa.

Per altre uscite home video vi ricordiamo che giugno è anche il mese di Troppo cattivi, il nuovo film d'animazione della Universal.