Bryan Singer rimpiange di non aver diretto X-Men: Conflitto finale

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Mentre X-Men: Apocalisse esce nelle sale di tutto il mondo, Bryan Singer ha espresso il proprio rimpianto per non aver diretto il terzo capitolo del franchise, X-Men: Conflitto finale, preso in carico da Brett Ratner nel 2006 e accolto in maniera molto più fredda dei precedenti capitoli dedicati ai mutanti.

Prima del fiorire degli Universi Cinematografici e prima che il genere dei supereroi diventasse una miniera d’oro come è oggi, con il proliferare di progetti crossmediali e di franchise di enorme successo, la saga lanciata da Bryan Singer nel 2000 fu una ventata di freschezza nel cinema di genere. Tuttavia, X-Men: Conflitto finale non convinse come i precedenti due capitoli. Singer non lo diresse, cedendo il testimone a Brett Ratner e dedicandosi alla produzione di Superman Returns. E' lo stesso Singer a fare una sorta di mea culpa per non aver portato Conflitto Finale al successo sperato, dichiarandosi responsabile di parte dell’accoglienza fredda che il film ebbe una volta uscito nelle sale: “Mi piace portare le cose a termine, so bene che X-Men 3 è stato fatto con una certa fretta e che sono stato io a non portarlo effettivamente a termine. Non l’ho fatto, e come regista sento che era una mia responsabilità”. Nonostante alcuni elementi riusciti, il destino riservato ad alcuni personaggi chiave del film e il mondo con il quale vennero gestite determinate storyline non convinsero come nei primi episodi. Il regista ammette che, in parte, Giorni di un Futuro Passato è servito proprio a rimettere mano alle storie di alcuni personaggi: “Avrei voluto una sorte diversa per molti di loro, ma anche questo è stato il bello di Giorni di un Futuro Passato. C'era una barzelletta sul set, mi dicevano ‘Hey Bryan, non stai solo dirigendo Giorni di un Futuro Passato, ma ci stai vivendo dentro!’, ed effettivamente stavamo tornando indietro e apportando alla storia dei cambiamenti sostanziali”.