Brian De Palma demolisce i film contemporanei: "Sembrano tutti uguali"

Brian De Palma demolisce i film contemporanei: 'Sembrano tutti uguali'
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Dopo la disastrosa esperienza con Domino, film che ha addirittura rinnegato a causa dei problemi di finanziamento verificatisi durante la produzione, Brian De Palma ha detto la sua sul panorama cinematografico contemporaneo in una recente intervista con l'Associated Press.

"Quello che stanno facendo in questo periodo non ha nulla a che vedere con i film degli anni '70, '80 e '90" ha spiegato il regista di Carrie e Scarface, che ha da poco debuttato nella letteratura con il romanzo 'Are Snake Necessary'. "La prima cosa che mi fa impazzire è il loro aspetto. Perché sono filmati in digitale e sono illuminati in modo terribile. Non sopporto l'oscurità, la luce riflessa. Sembrano tutti uguali. Io credo nella bellezza del cinema. Stavo guardando Via col vento con Susan l'altro giorno e sono rimasto colpito dalla bellezza dell'intero film. I set, come Vivien Leigh viene illuminata, è semplicemente qualcosa di straordinario. Se guardi la roba che viene streammata tutto il tempo, è tutta spazzatura. La narrazione visiva è sta lanciata fuori dalla finestra."

De Palma ha poi commentato l'evoluzione (o secondo lui, involuzione) del sistema produttivo hollywoodiano: "L'intero sistema sta cambiando. Un tempo potevi uscire e girare un film. La nostra generazione voleva prendere il posto degli studios. Ed è ciò che abbiamo fatto. La cosa interessante è che la generazione con cui sono cresciuto è diventata ricca, estramemente ricca, lavorando all'interno dello studio system. Ora siamo immersi in questo streaming senza fine. Tutto ha 10 parti e 6 stagioni. Siamo tornati al vecchio studio system dove regnavano i produttori e gli sceneggiatori. Per quanto riguarda i registi, è difficile distinguere chi ha diretto cosa."

Come altri importanti cineasti della Nuova Hollywood prima di lui, da David Cronenberg a Martin Scorsese, anche De Palma ha rivelato di non apprezzare il fenomeno cinematografico del momento, il Marvel Cinematic Universe: "Poi c'è l'intero universo Marvel, che è fatto da azione digitale e roba generata al computer. Quando ho realizzato Mission to Mars e ho passato un anno a lavorare su quelle riprese con tre o quattro compagnie digitali - una lavorava al fumo, un'altra alla polvere - creavo gli storyboard e mi tornavano indietro i filmati sempre con nuove aggiunte. La produzione era incredibilmente costosa. Pensavo 'Cosa sto facendo?', ed è allora che ho deciso di venire in Europa e smettere di fare film in quel modo."

Voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con le parole del regista di Blow Out? Fatecelo sapere nei commenti. Nel frattempo, qui potete dare un'occhiata alla nostra recensione di Domino.