Recensione Cinema
Armageddon Time Recensione: un film biografico che non funziona
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Marco Danesi
Dopo Thor: Love and Thunder e Black Panther: Wakanda Forever, il Marvel Cinematic Universe si prepara a entrare in un'intrigante fase 5 come già visto nell'analisi del trailer di Ant-man and the Wasp: Quantumania, in uscita nel prossimo febbraio, dopo un 2022 ricco di produzioni, successi e interessanti novità.
Tra queste non si può non menzionare l’entrare in scena nell’universo cinecomico di personaggi della mitologia greca quali Zeus ed Ercole, raggiunti dal dio del tuono a Omnipotence City per chiedere aiuto contro Gorr.
A proposito della sua presenza nella scena a metà dei titoli di coda, l’attore Brett Goldstein, che interpreta proprio il figlio del re dell’Olimpo, ha scherzato in un’intervista a “The Late Show With Stephen Colbert” a proposito dell’importanza per i Marvel Studios di tenere sotto controllo qualsiasi leak: “Ho persino paura di raccontarti questo. Quando sono stato preso per il lavoro, quando arrivi sul set, vieni preso da parte da un membro della security della Marvel e ti iniettano un microchip. É stato come a dire che se racconti a qualcuno di quello che hai fatto, noi ti uccideremo e il tuo cervello esploderà. Così non ho potuto raccontare a nessuno (della mia partecipazione). Non l’ho potuto dire alla mia famiglia e non ho potuto dirlo a nessuno, e non sono sicuro di potervelo dire adesso: alla fine del film, ci sono io, nella sequenza dopo i titoli di coda”.
Le scene post-credit di Thor: Love and Thunder aprono molte possibilità per il futuro del dio del tuono e per l’intero MCU che continua a registrare incassi record a ogni film distribuito.
In tal senso, a prescindere dai toni scherzosi di Goldstein, non si può che fare i complimenti alla Marvel per l'ottimo lavoro fatto nel mantenere segreti i dettagli sui progetti futuri.
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