Blade Trinity, l'esaurimento nervoso di Wesley Snipes e le minacce a Ryan Reynolds

Blade Trinity, l'esaurimento nervoso di Wesley Snipes e le minacce a Ryan Reynolds
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Stasera torna in tv Blade Trinity, terzo e ultimo capitolo della saga horror della Marvel con protagonista Wesley Snipes, e dopo avervi raccontato i retroscena di Blade e le curiosità di Blade II, è giunto il momento di concludere la nostra speciale trilogia di approfondimenti.

Il capitolo conclusivo della saga, che prossimamente subirà un reboot ad opera dei Marvel Studios con protagonista Mahershala Ali, è noto per essere anche il più problematico sia dal punto di vista del box office che da quello del giudizio della critica: la genesi del flop risiede nella produzione, a dir poco travagliata.

Secondo Patton Oswalt, infatti, i lavori sul film vennero continuamente turbati dall'interferenza dello studio, al punto che Wesley Snipes ebbe una sorta di esaurimento nervoso: per un certo periodo di tempo la star si rifiutò di parlare con il regista e sceneggiatore David S. Goyer, spesso si chiudeva per ore della sua roulotte rispondendo esclusivamente se chiamato con il nome "Blade" e le poche volte che comunicava con qualcuno lo faceva tramite post-it.

Ryan Reynolds ha confermato la versione di Oswalt durante la promozione del film, dicendo che Snipes ignorò l'intero cast durante le riprese. Quando conobbe Reynolds si presentò dicendogli: "Tieni la bocca chiusa e vivrai più a lungo".

Come se non bastasse, la co-protagonista Jessica Biel fece fuori una cinepresa da 300mila dollari colpendola con una freccia. Il regista l'aveva diretta chiedendole di "mirare alla telecamera", che aveva uno scudo di plexiglas come protezione, ad eccezione di una piccola apertura davanti all'obiettivo. La Biel aveva perfezionato le sue abilità di tiro con l'arco talmente bene che centrò proprio quel foro, e la freccia scoccata passò direttamente attraverso l'obiettivo conficcandosi dentro la telecamera stessa. Il filmato dell'incidente è incluso negli extra del DVD.