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Recensione Cinema
Nowhere Special Recensione: un amore senza fine tra padre e figlio
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Stasera torna in tv Birdman o (l'imprevedibile virtù dell'ignoranza), pluripremiato film scritto e diretto da Alejandro González Iñárritu a dir poco controverso nella comunità dei cinefili, soprattutto fra coloro che amano discutere di cinecomic.
Pensato come una sorta di movimento reazionario alla Hollywood mainstream e grande "vaffa" all'ondata del cinema superomistico (che negli anni il regista messicano ha confidato di odiare peggio di quanto non abbia fatto Martin Scorsese), Birdman potrebbe essere una sorta di primo e unico "non cinecomic sui cinecomic".
Del resto tutto il film con Michael Keaton è impostato sull'importanza della figura del supereroe nel mondo di oggi, al punto che la stessa diventa una sorta di metafora psicanalitica della potenza dell'ego (il superpotere come estensione del proprio io) ma che nel criptico finale si manifesta fisicamente davanti agli occhi strabuzzati di Emma Stone: il sorriso della ragazza rappresenterebbe il concretizzarsi dei poteri del padre (lei ride perché lo vede volare davvero davanti a se?), come se, nonostante Iñárritu percorra tutto il piano sequenza del suo film pensando contro i cinecomic, alla fine si arrendesse ad essi, e ad una Hollywood moderna che non può prescindere dai supereroi, e nel finale trasformasse la sua opera in un cinecomic sui generis.
Le citazioni al cinema di supereroi, inoltre, non si contano, e contribuiscono a conferire al film "un'aura da cinecomic":
Per altri approfondimenti vi rimandiamo alla nostra recensione di Birdman, film che abbiamo inserito al terzo posto nella classifica dei migliori Miglior Film degli Oscar dello scorso decennio.
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