Avatar e la spedizione di James Cameron nella Fossa delle Marianne: "Temevamo ci morisse"

Avatar e la spedizione di James Cameron nella Fossa delle Marianne: 'Temevamo ci morisse'
di

Non c'è nessuno come James Cameron, che da regista si è "improvvisato" sommergibilista per raggiungere in solitaria la Fossa delle Marianne e studiare gli oceani, con lo specifico obiettivo di sfruttare quanto imparato nei suoi film successivi. Ma il cast di Avatar temeva che sarebbe morto e non si sarebbero mai fatti.

Ormai manca relativamente poco all’uscita, il 14 dicembre di quest’anno, del primo di quattro sequel di Avatar girati consecutivamente da James Cameron: ne uscirà uno ogni due anni, fino al 2028. Il regista di Titanic e Abiss ha lavorato alle sceneggiature per quasi tredici anni, ma in questo lasso di tempo non si è limitato al classico mestiere di regista e sceneggiatore. Al contrario, si è lanciato in prima persona in imprese che persino molti sommergibilisti esperti considererebbero oltre le loro possibilità.

Molti non sanno che, in virtù della sua ossessione non solo registica per il mondo subacqueo – che si ritrova proprio in Titanic e Abiss soprattutto – Cameron possiede un’intera flotta di sottomarini e robot da esplorazione (del valore totale stimato d 400 milioni di dollari) per sondare i fondali oceanici. Nel 2012 si immerse con un sottomarino monoposto nel punto più profondo della Fossa delle Marianne, raggiunto solo da un’altra spedizione del sottomarino Trieste nel 1960. Ma quella di Cameron fu la prima in solitaria della storia.

Ora, in una nuova intervista con il New York Times, la storica collaboratrice e amica Sigourney Weaver ha ammesso: “Con gli altri del cast continuavamo a pensare: 'Speriamo che sopravviva per fare un nuovo film'". Come sappiamo, non solo è sopravvissuto, ma rivedremo i frutti di quell’esperienza nelle meraviglie di Avatar 2 promesse dal produttore Jon Landau. Cameron ha infatti preteso che gran parte delle scene sottomarine del nuovo film (cioè gran parte del film stesso) fossero girate in ambiente subacqueo.

Per renderlo possibile e per allenare gli attori a restare diversi minuti sott’acqua così da non dover staccare la camera troppo spesso – l’ultra settantenne Sigourney Weaver arrivava a 6 minuti – ha assunto corpi sub d’élite dalla marina: “Se vogliamo che sembri che le persone siano sott'acqua, devono essere sott'acqua. Non stiamo chiedendo chissà cosa: se stessi facendo un western, ti verrebbe chiesto di imparare a cavalcare!”. Si spera che tutto questo lavoro venga ripagato al botteghino, anche se le prime stime ci dicono che Avatar 2 non batterà Top Gun Maverick.