La Vita di Adele, perché Léa Seydoux non vuole più lavorare con il regista?

La Vita di Adele, perché Léa Seydoux non vuole più lavorare con il regista?
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Di registi capaci di mettere sotto torchio i propri attori è piena la storia del cinema: si tratta, in buona parte, di cineasti che riescono effettivamente a lasciare il segno, ma che difficilmente vengono apprezzati come persone dal proprio cast (vero, Kubrick?). Tra questi figura senza dubbio il regista de La Vita di Adele, Abtellatif Kechiche.

Il film che lanciò definitivamente la carriera di Léa Seydoux è in effetti uno di quelli che difficilmente dimenticheremo, sia per una storia davanti alla quale è impossibile restare indifferenti che, ovviamente, per la presenza di scene piuttosto forti con relativo corredo di polemiche a seguire.

A non dimenticare l'esperienza, però, saranno anche Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos: stando alle cronache, infatti, il modo di fare di Kechiche sul set fu ritenuto letteralmente insostenibile dalle protagoniste del film, che ammisero di esser state spinte ben oltre i propri limiti dalle richieste del regista, il che portò effettivamente al risultato così realistico e coinvolgente che abbiamo potuto ammirare in sala.

Sforzi sostenuti per amore dell'arte (e con ottimi risultati, vista l'accoglienza riservata al film), ma che le nostre non riuscirebbero più ad accettare: sia Seydoux che Exarchopoulos, infatti, hanno chiarito più volte di non avere il desiderio di tornare ancora una volta a lavorare per Abtellatif Kechiche. Per saperne di più, comunque, qui vi lasciamo la nostra recensione de La Vita di Adele.