Addio alla regista belga Agnès Varda, esponente della Nouvelle Vague

Addio alla regista belga Agnès Varda, esponente della Nouvelle Vague
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Una decana del cinema d'Oltralpe se n'è andata oggi all'età di 90 anni. Agnès Varda, celebre cineasta e documentarista, premiata con l'Oscar alla carriera nel 2018, è mancata dopo decenni impegnati nel mondo del cinema. La notizia della scomparsa è stata ufficializzata e diffusa in queste ore dalla stessa famiglia della regista.

Nata a in Belgio da padre greco e madre francese, Agnès Varda nei primi anni '50 diventa una delle maggiori rappresentanti della corrente cinematografica francese nota come Nouvelle Vague, nonostante lei stessa abbia frequentemente respinto quest'etichetta.
Nel 1965 ottenne l'Orso d'Argento per Il verde prato dell'amore, gran premio della giuria al Festival di Berlino.

Nel corso della sua lunghissima carriera ha affrontato soprattutto la tormentata sfera intima del mondo femminile, tanto da essere definita da parte della critica come 'la prima regista femminista'. Tra i titoli maggiormente conosciuti anche Senza tetto né legge, con protagonista la giovane Sandrine Bonnaire e premiato con il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.

Tra i suoi documentari, i più ricordati sono quelli sulle Black Panthers, girato durante un soggiorno a Los Angeles, e Mur Murs, incentrato sulla street art.
Negli anni '90 si dedica ad alcuni film in onore del marito e regista Jacques Demy, scomparso nel 1990; si dedica quindi a titoli come Garage Demy, Les demoiselles ont eu 25 ans e L'univers de Jacques Demy.
Prima donna ad essere candidata all'Oscar per il miglior documentario, Visages, Villages - in Concorso a Cannes 2017 - nel 2018, nello stesso anno in cui ha ricevuto il premio alla carriera, Agnès Varda ha continuato a lavorare fino all'ultimo. Durante il recente Festival di Berlino è stata presentata la sua ultima opera, Varda par Agnès - Causerie.