Acrid: dall'11 giugno al cinema

di

Dopo il successo dello scorso anno con la distribuzione in Italia di The Gambler, Imagica porta ora sui grandi schermi italiani Acrid, opera prima del giovane e talentuoso regista iraniano Kiarash Asadizadeh.

Presentata all’ottavo Festival di Roma, la pellicola avrà la stessa logica distributiva di The Gambler, basata sull’alta qualità del prodotto, cercando una distribuzione e una continuità di presenza in circuiti alternativi. Asadizadeh mostra, utilizzando la magia del grande schermo, uno scorcio del mondo nascosto e velato delle donne iraniane, fotografate nella vita di tutti i giorni. Ambientato fuori e nel cuore di Teheran, Acrid, è un racconto circolare che vede protagoniste quattro donne i cui destini si intrecciano indissolubilmente e che si scoprono pian piano con lo sviluppo della trama.

Soheila è un medico che lavora in una clinica per bambini malati, e ogni sera torna a casa da un marito (Jalal - ginecologo) che ha il vizio del tradimento e l'abitudine di assumere nel suo studio solo segretarie nubili. L'ultima impiegata che assume è Azar che, pur di ottenere quel lavoro, nasconde al medico di essere sposata con Koshro. Tra Azar e Koshro a casa è un inferno e non si attende altro che il divorzio, ma mentre Azar continua a lamentarsi e a provare astio, Koshro frequenta Simin, donna già divorziata che insegna chimica all'università e ha una sorella in crisi con il marito. Tra gli studenti di Simin infine, c'è Masha, una esile e giovane studentessa fin troppo presa dalla relazione con il suo ragazzo e che si scopre poi essere la figlia di Soheila e Jalal, in una sorta di chiusura del cerchio della storia.

Tutte donne alle prese con uomini dentro un Paese che non vuole cambiare, Soheila, Azar, Simin e Mahsa provano a decidere del proprio destino, resistendo, troncando, rilanciando e chi fuggendo lontano.
In concorso all’ottavo Festival di Roma, dove ha vinto il Premio per i Migliori attori e attrici emergenti, Acrid pone l’attenzione sui cambiamenti della società, svela un universo poco raccontato e in fondo non così tanto lontano, si concentra sull’amarezza e sulla sofferenza che solo il tradimento può causare. Non a caso Acrid significa acre, aspro.
Diretto da Kiarash Asadizadeh, il film è interpretato da Saber Abar, Ehsan Amani, Pantea Panahiha, Nawal Sharifi e Shabnam Moghaddami e sarà al cinema da giugno in lingua originale con sottotitoli italiani, caratteristica di IMAGICA, distribuzione indipendente nel panorama del cinema di qualità in Italia.

Acrid