Aaron Sorkin sulla morte di Philip Seymour Hoffman

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Lo sceneggiatore Aaron Sorkin (Codice d'onore; Malice - Il sospetto; The Social Network; L'arte di vincere e creatore di Newsroom) ha parlato sulle pagine di intrattenimento di Time, riguardo alla morte di Philip Seymour Hoffman, scomparso lo scorso 2 febbraio. I due si erano conosciuti sul set de La Guerra di Charlie Wilson (2007). Abbiamo tradotto alcune delle parole che lo sceneggiatore ha usato nel suo pezzo su Philip Seymour Hoffman:

"Io e Philip avevamo due cose in comune: eravamo entrambi padri di bambini piccoli; e tutti e due eravamo ex-tossicodipendenti. Philip mi diceva spesso: se uno di noi due morisse di overdose, probabilmente altre 10 persone che starebbero per fare la stessa fine, non la faranno. Philip voleva dire che la nostra morte avrebbe generato tante news, un effetto mediatico, che avrebbe spaventato tanto qualcuno, fino a farlo smettere".

E poi continua ancora: "Voglio ricordare Philip come un attore rispettabile, magnifico, strepitoso, che apparentemente non era mai adatto per alcun ruolo, ma che poi dominava alla perfezione tutti i personaggi che gli venivano affidati. E lui non è morto di overdose di eroina. È morto di eroina. Non è morto perché stava tenendo un party o perché era depresso. È morto perché era un tossicodipendente in un giorno della settimana qualunque".

Aaron Sorkin ha chiuso il suo pezzo parlando dei film che più ha apprezzato dell'attore: "Lascerà una meritata eredità al cinema, nel suo Willie Loman, che è ai livelli di quello interpretato da Dustin Hoffman o da Lee J. Cobb; nel suo Jamie Tyrone o nel suo Truman Capote con conseguente premio oscar. E aggiungiamoci quelle 10 persone che stavano per morire e non lo faranno"

Potete leggere l'articolo completo di Aaron Sorkin a questo link