300 e quella frase sugli scudi: verità o finzione cinematografica?

300 e quella frase sugli scudi: verità o finzione cinematografica?
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300 non va certo preso alla stregua di un documentario: il film con Gerard Butler, esattamente come l'opera originale di Frank Miller, nacque non certo con l'intento di descrivere accuratamente gli usi e costumi spartani, ma piuttosto con quello di rendere omaggio allo spirito di quei combattenti sacrificatisi tanto eroicamente.

Detto ciò, va comunque notato come degli elementi storicamente accurati, nel film del 2006, effettivamente ci siano: tra questi troviamo ad esempio una delle frasi più iconiche che sentiamo pronunciare dai protagonisti di 300.

Stiamo parlando dell'augurio che le mogli degli spartani in partenza rivolgono ai loro mariti diretti alle Termopili: "Ritorna con il tuo scudo o su di esso". Pare, infatti, che le donne spartane fossero effettivamente solite congedare in questo modo i loro uomini destinati alla guerra: tornare senza lo scudo avrebbe infatti significato essere fuggiti dalla battaglia, abbandonando quindi dietro di sé qualunque elemento potesse rallentare la corsa.

Ad un marito codardo, insomma, le donne spartane avrebbero preferito un marito morto da eroe (e riportato in patria al di sopra dello scudo, appunto)... O comunque questo era quanto la società spartana imponesse loro di preferire, non sappiamo quanto di buon grado! Scudi a parte, comunque, qui trovate un nostro approfondimento sull'accuratezza storica di 300.